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Firenze, 85° Maggio Musicale: secondo concerto del Ciclo Čajkovskij diretto da Gatti, con la 2a e la 4a Sinfonia

Daniele Gatti Orchestra Maggio 22 Foto Monasta

FIRENZE – Mercoledì 28 giugno alle 20, a pochi giorni dal primo entusiasmante concerto del Ciclo Čajkovskij (con una Quinta in cui l’indicazione di eseguire “con anima” è stata presa davvero alla lettera), il direttore principaleDaniele Gatti, alla guida dell’Orchestra del Maggio, torna sul podio della Sala Mehta del Teatro del Maggio Musicale (Piazza Vittorio Gui) per il secondo concerto dedicato alle sinfonie diPëtr Il’ič Čajkovskij.

In programma la Sinfonia n. 2 in do minore op. 17, conosciuta anche come Piccola Russia e così chiamata grazie alla presenza di canzoni popolari russe e ucraine, che percorrono la sinfonia dal primo al quarto movimento. La prima esecuzione ebbe luogo a Mosca il 7 febbraio 1873 ma il successo ottenuto non evitò tuttavia una revisione della partitura, che portò alla seconda versione del 1881. Chiude la serata la Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36, realizzata tra dicembre 1876 e gennaio 1878, arco temporale che coincise con il periodo di crisi esistenziale più profondo di Čajkovskij: dopo la fine del disastroso matrimonio con una sua ex-allieva, il compositore ebbe un tracollo psicologico che lo portò sull’orlo del suicidio; l’unico barlume di speranza in quel periodo di profonda disperazione fu l’inizio dello scambio epistolare con Nadezda von Meck, donna facoltosa appassionata di musica e sua grande ammiratrice, che in breve diverrà sua confidente, amica e mecenate.

Nella sua analisi, il maestroDaniele Gattiha evidenziato come sia importante mettere in scena il ciclo completo delle sinfonie di Čajkovskij, e nel poterlo fare nel volgere di pochi giorni: “Nel panorama sinfonico la Quarta, Quinta e soprattutto la Sesta sinfonia di Čajkovskij sono dei veri e propri cavalli di battaglia di numerose orchestre e direttori: è molto più raro ascoltare le prime tre; l’idea dunque di proporre tutte le sinfonie di Čajkovskij all’interno di un ciclo, concentrato in dieci giorni, abbinando quelle più conosciute a quelle meno eseguite, dà al pubblico un’idea precisa e immediata di quella che è la poetica del grande compositore. Anche per i nostri Professori d’orchestra è un’esperienza davvero stimolante: spesso le prime tre sinfonie vengono proposte a giovani direttori d’orchestra, che si possono confrontare con questa particolare poetica musicale senza doversi per forza cimentare con i tre grandi colossi, rappresentati dalle ultime tre sinfonie”.

Per il maestro Gatti, che esegue per la prima volta il Ciclo integrale alla guida dell’ensemble del Maggio, è invece la terza esecuzione delle sinfonie di Čajkovskij in carriera: “Affronto il ciclo integrale per la terza volta” ha proseguito nella sua analisi “lo eseguii prima a Londra con la Royal Philarmonic, oltre vent’anni fa, e più o meno nello stesso periodo al Teatro Comunale di Bologna, con una grandissima risposta sia da parte del pubblico inglese sia di quello italiano. Čajkovskij, come sappiamo, ha vissuto una vita non semplice, angosciata quasi: era insoddisfatto dei luoghi dove viveva, cambiava spesso abitazione e altrettanto spesso cambiava città, sentendosi spesso come uno straniero. Nelle sue lettere e nelle sue memorie possiamo comprendere come fosse alla ricerca di un posto dove sentirsi accolto, un apolide, in parte, bisognoso di trovare un vero nucleo affettivo. La solitudine, in vari momenti della sua vita, lo ha quasi ‘forzato’ nel superare momenti di difficoltà psicologica e quindi anche con i suoi familiari cercava di costruire intorno a sé quella che possiamo quasi definire una ‘cella di sopravvivenza’: ecco, la sua musica riflette tutto questo; soprattutto nelle prime sinfonie percepiamo questo desiderio di far sì che l’essenza della musica russa possa essere nel suo spirito con uno sguardo rivolto però al classicismo; in tanti ‘ritrovano’ lo spirito di Mozart nella musica di Čajkovskij e infatti i grandi momenti melodici sono un perfetto equilibrio fra la passione e il controllo della frase musicale”.

L’ultimo appuntamento del Ciclo Čajkovskij è previsto invece per sabato 1° luglio, sempre in Sala Mehta alle ore 20, con l’esecuzione della Sinfonia n. 1 e della celeberrima Sinfonia n. 6, laPatetica.

Biglietti Settore D: 20€ (esaurito) Settore C: 35€ Settore B: 50€ Settore A: 70€ in vendita anche senza alcun sovrapprezzo sul sito del Maggio

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