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Rivolta in Francia: auto in fiamme contro la casa di un sindaco. Ferite moglie e figlia. La nonna di Nahel: “Fermatevi!”

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PARIGI – La rivolta per la morte di Nahel provoca uno shock a tutta la Francia: per via dell’episodio più grave, ossia un’auto-ariete in fiamme lanciata, nella notte, contro la casa di un sindaco. Sua moglie e uno dei due bambini sono rimasti feriti mentre, terrorizzati, stavano fuggendo. Un “tentativo di omicidio”, questo il capo d’accusa dell’inchiesta subito aperta.

Sono ancora 45.000 poliziotti e gendarmi schierati. Con l’aggiunta, inedita, del permesso, autorizzato dal prefetto, per i droni da ricognizione di sorvolare Parigi. A una fine degli scontri pensano un po’ tutti i francesi, ed oggi a lanciare un appello alla pacificazione è stata Nadia, la nonna di Nahel, il diciassettenne di Nanterre ucciso da un poliziotto martedì scorso e all’origine della rivolta: “Alla gente che sta distruggendo tutto – è stato il messaggio della nonna, intervistata da BFM TV – dico di non spaccare le vetrine, non distruggere le scuole, gli autobus. Fermatevi – ha ripetuto accorata – ci sono delle mamme che prendono l’autobus, ci sono delle mamme per la strada”.

A far impennare la tensione è stato però il gravissimo episodio di Hay-les-Roses, sobborgo a sud di Parigi, dove la residenza personale del sindaco, Vincent Jeanbrun, è stata bersaglio di uno spaventoso attentato all’1 e 30 di notte, mentre lui si trovava ancora nel suo ufficio in municipio. Un’auto-ariete, in precedenza incendiata, è stata lanciata contro la casa. In settimana, in un locale del Comune erano comparse scritte inquietanti come “abbiamo i vostri indirizzi, veniamo a bruciarvi”. In casa c’era la moglie con i due bambini. Secondo il racconto dello stesso sindaco, la donna ha protetto i piccoli, di 5 e 7 anni, ed è sfuggita all’assalto, rimanendo ferita con uno dei due.

“E’ stato un tentativo di omicidio di un’incredibile vigliaccheria”, ha aggiunto il primo cittadino su Twitter. Sua moglie ha riportato la frattura della tibia, è stata operata e per 3 mesi non potrà camminare. La bambina è caduta fuggendo e si è anche lei procurata una frattura. Tutti e tre sono sotto shock. L’inchiesta è partita e, secondo i primi accertamenti, un liquido infiammabile è stato trovato in una bottiglietta di una bibita che era nell’auto. Il procuratore Stéphane Hardouin ha spiegato che “il veicolo si è fermato su un muretto prima di finire sulla veranda. Inequivocabilmente, l’obiettivo era incendiare la villetta”.

Accuse gravissime e ad Hay-les-Roses è caccia all’uomo per trovare e arrestare i responsabili. Domani, in segno di solidarietà, in tutta la Francia i sindaci invitano i cittadini a radunarsi davanti a tutti i municipi del paese, che faranno suonare a mezzogiorno le sirene. La premier Elisabeth Borne, giunta sul posto con il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha assicurato “tutto il sostegno del governo” alla famiglia colpita dall’attentato, aggiungendo: “non lasceremo nulla impunito. Saremo al fianco dei sindaci”. Darmanin ha definito su Twitter l’azione contro la casa del sindaco “una vile e terribile aggressione”.

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