Roma: colonna di fumo nero per l’incendio dello stoccaggio di rifiuti a Ciampino. Invito a “tenere le finestre chiuse” (video)
ROMA – Per la seconda volta nel giro di un anno, lo stoccaggio di rifiuti di Ciampino, alle porte di Roma, ha preso fuoco. Una densa colonna di fumo nero è visibile da Roma e dall’area dei Castelli. I vigili del fuoco sono al lavoro per lo spegnimento, ma il materiale plastico e anche altri rifiuti rendono le operazioni difficoltose. E’ stata sospesa la circolazione dei treni sulla linea Roma-Velletri nella tratta tra Ciampino e Pavona. Nella tratta interessata attivo il servizio sostitutivo con bus. La sindaca di Ciampino Emanuela Colella ha raccomandato “ove visibile il fumo, di tenere le finestre chiuse”.
Sono 60 i vigli del fuoco che sono al lavoro sul rogo che si è sviluppato nel sito di raccolta di rifiuti a Ciampino. Lo rende noto il Corpo dei vigili del fuoco in una nota su Twitter, spiegando che l’incendio ha interessato un’area di 20 mila metri quadrati.
La Cgil di Roma sud Pomezia ha diffuso questa nota: “Un’alta colonna di fumo nero e denso che lentamente si propaga sulla zona di Ciampino e Roma Sud ben visibile da tutti i Castelli Romani. L’aeroporto di Ciampino, a poche centinaia di metri dall’impianto, chiude la pista per fumo ritardando partenze e arrivi. Aria irrespirabile, finestre serrate, cielo che lentamente diventa nero aumentando le ansie e le preoccupazioni dei cittadini e delle cittadine di Ciampino e Santa Maria delle Mole in quello che doveva essere un limpido sabato di luglio: questo il risultato dell’ennesimo incendio divampato poche ore fa nell’impianto di ‘rifiuti speciali non pericolosi’ di via Enzo Ferrari a Ciampino dove i Vigili del Fuoco sono impegnati da ore tentando di domare le fiamme”.
E ancora: “Rifiuti speciali non pericolosi: rifiuti con percentuale alta di poliuretano, polistirolo, scarti di costruzione, rifiuti misti, vetroresina, pneumatici fuori uso, cavi, materiali isolanti, residui da pulizia stradale. La domanda è più che lecita, guardando il cielo diventare sempre più nero: restano “non pericolosi. Senza considerare che anche la sola attività, inevitabile, di estinzione dell’incendio potrebbe produrre un danno all’ambiente dovuto all’infiltrazione dei prodotti di spegnimento nel terreno che potenzialmente potrebbero raggiungere le falde. E al netto dell’impatto sulla salute e sull’ambiente, può un impianto a pochi metri dalla pista di un aeroporto internazionale, a poche centinaia di metri dal Grande Raccordo Anulare, a pochi passi dall’Appia Nuova e a pochi metri dal Parking dell’aeroporto considerarsi sicuro? Se è vero che gli incidenti possono verificarsi, è altrettanto vero che devono sempre essere messe in campo tutte le azioni possibili per evitarli: rispetto delle norme, delle prescrizioni. Controlli, monitoraggio, prevenzione. In questo Paese parliamo tanto di ambiente e sostenibilità ambientale ma non investiamo sul monitoraggio e sui controlli, senza i quali è impossibile attuare una vera transizione ecologica”.
Per la Cgil “i danni all’ambiente, e quindi alla salute delle cittadine e dei cittadini, non si prevengono con un’autocertificazione. Per una valutazione più completa non si può che restare in attesa degli esiti e delle analisi ufficiali, ma intanto registriamo che il territorio della nostra Camera del Lavoro è già stato colpito nel passato da gravi incendi: ricordiamo il sito della EcoX che ancora attende di essere bonificato e, lo scorso anno, quello degli autodemolitori e siamo convinti che si possano e debbano rafforzare i controlli e le misure di prevenzione per tutelare il territorio e la salute delle persone”.