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Granchio blu: il killer del mare diventa re della tavola. E fa bene: possiede vitamina B12

Alcuni piatti a base di granchio blu

Il protagonista dell’estate 2023 è senza dubbio il granchio blu. La specie “aliena” che sta proliferando nei nostri mari è il nemico numero uno di pesci e pescatori. Ma, oltre a devastare la biodiversità e l’ecosistema, il crostaceo è anche molto buono da mangiare.

Cominciano a comparire, in qualche menù del mare, gli spaghettoni al granchio blu. Il killer che infesta la laguna di Orbetello, ma anche la riviera adriatica fra Veneto ed Emilia Romagna, per poi scendere fino in Puglia, sta diventando piatto gustoso. Chi ha provato l’esperienza dice che non ha niente da invidiare all’aragosta o all’astice. Anche perchè avrebbe maggiori proprietà nutrizionali e la preziosa vitamina B12.

Normale che, dopo l’allarme, il terrore delle nostre specie ittiche sia diventato risorsa. Si tratta di un crostaceo decapode (cioè con dieci zampe) che vive naturalmente lungo le coste del continente americano, dove viene allevato proprio per il sapore della sua carne (l’epiteto sapidus nel nome scientifico si riferisce proprio al gusto). Sulle coste degli Stati Uniti il granchio blu è considerato una prelibatezza con tanto di piatti speciali: crab cake sono le tipiche crocchette del Maryland divenute simbolo della cucina di Baltimora. E possiede una straordinaria capacità riproduttiva: la femmina, dopo una sola copula, può comunque continuare a riprodursi.

Che fare? Difficile estirparlo dalle acque che ha infestato, nonostante il provvedimento del governo che assegna 2,9 milioni di euro alle aziende di acquacoltura. E allora mangiamolo: se lo cucinano oltreoceano perchè non dovremmo farlo noi? Chef di grido hanno già cominciato a cimentarsi. Ed ecco le prime ricette: dal granchio blu al rosmarino all’insalatina di granchi alla veneziana, fino agli spaghettoni all’aglio saltati al granchi.

La Coldiretti, con i suoi cuochi, che sono anche pescatori e contadini, ha dato il via all’iniziativa culinaria. Se gli italiani, come gli americani, imparano a mangiarlo, un bel passo verso la conservazione del nostro ecosistema marino è fatto.

L’obiettivo, naturalmente, è mostrare dal vivo come una soluzione per contenere l’eccessiva diffusione del granchio possa essere la sua pesca per il consumo. Il granchio blu, già ben studiato, vanta tra l’altro proprietà nutrizionali importanti, grazie a una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l’organismo umano ma ha anche un sapore delicato e gustoso.

I prezzi? Intorno ai dieci euro al chilo. Il fenomeno che sta assumendo proporzioni una vera ”calamità naturale” è a buon mercato. Compriamolo. Così si evita la distruzione degli allevamenti di cozze e vongole, ma anche quelli di orate. E si salvaguarda, per restare in Toscana, la preziosa laguna di Orbetello.

Il Consiglio dei Ministri, come detto, con il decreto Asset ha deciso lo stanziamento di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento. Operazione che diventerà meno costosa e più semplice se decidiamo di farlo diventare un nuovo piatto. Magari da mettere in tavola proprio a Ferragosto 2023.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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