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Ucraina, New York Times: 500 mila morti fra russi e soldati di Kiev dall’inizio della guerra

La guerra devastante in Ucraina (Foto d’archivio)

NEW YORK – Calcola il New York Times, che cita fonti Usa, che dall’inizio dell’invasione russa, 18 mesi fa, sarebbero 500.000 i morti e i feriti tra le forze ucraine e quelle russe dall’inizio. E’ un bilancio, sottolinea il giornale, forse stilato per difetto, perché Kiev non fornisce dati ufficiali e a Mosca le perdite vengono sottostimate.

Le valutazioni sui caduti tra le fila delle forze russe e ucraine si basano su immagini satellitari, intercettazioni, notizie carpite dai social e rapporti di stampa, oltre ai dati forniti da Mosca e Kiev, ma sono dati che variano, anche negli Usa stessi. Secondo queste fonti, le perdite russe si avvicinano a 300.000, compresi circa 120.000 caduti e 170-180.000 feriti, mentre da parte ucraina (stando a diversi ufficiali Usa e un ex ufficiale ucraino) si conterebbero quasi 70.000 morti e 100-120.000 feriti. Tra le fila ucraine le perdite potrebbero essere anche inferiori, secondo altri ufficiali americani.

L’Ucraina, dicono gli analisti, conta su circa 500.000 truppe, tra quelle in servizio, la riserva e i paramilitari, mentre la Russia ne ha quasi il triplo, con 1.330.000 risorse tra truppe attive, di riserva e paramilitari, per lo più del gruppo Wagner. In appena un anno e mezzo i caduti per l’Ucraina sono più di quelli registrati tra le truppe americane in Vietnam (circa 58.000) e quasi quanti quelli tra le forze di sicurezza afghane dal 2001 al 2021 (circa 69.000).

Particolarmente difficili, per l’Ucraina sono state le settimane iniziali della controffensiva. Nelle prime due, secondo fonti Usa ed europee, è stato danneggiato o è andato distrutto il 20% delle forniture militari inviate all’Ucraina. Nelle ultime settimane Kiev ha cambiato tattiche, tornando al ‘vecchio stile’ di logorare le forze russe con l’impiego di artiglieria e missili a lungo raggio.

Il rischio temuto negli Stati Uniti è che possano esaurirsi le scorte di munizioni. Il numero di morti e feriti, evidenziano le fonti, rispecchia la quantità di munizioni letali impiegate da entrambe le parti, ma indica anche l’assenza di assistenza medica rapida al fronte ed è sempre più difficile – a causa dell’intensità del fuoco – il trasferimento dei soldati che restano feriti, spesso messi su qualsiasi mezzo a disposizione o costretti a lasciare a piedi il campo di battaglia. Ci sono anche casi, scrive il giornale, di morti e feriti lasciati lì.



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