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Meloni a Caivano: l’abbraccio di don Patriciello. “Risposta forte alla criminalità”

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L’abbraccio di Giorgia Meloni con don Patriciello (Foto ANSA)

CAIVANO (NAPOLI) – Nella Caivano blindata dalle forze dell’ordine, dopo le minacce via social, l’arrivo di Giorgia Meloni è stato accompagnato, oltre che da cori e applausi, anche da qualche piccola voce di dissenso. Alcuni dei presenti hanno chiesto lavoro e di ripristinare il reddito di cittadinanza, mentre altri l’hanno accusata di far morire i migranti in mare. Ma, come scrivono le forze politiche, non solo di maggioranza, la presenza di Giorgia Meloni a Caivano, mostra una prima risposta forte dello Stato non solo allo stupro delle due cuginette, ma anche alla criminalità che ritiene di essere in “zona franca”.

E’ durato circa 40 minuti l’incontro che si è tenuto all’interno della parrocchia di San Paolo Apostolo, nel Parco Verde di Caivano, tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri dell’Interno, dell’Istruzione e dello Sport, Matteo Piantedosi, Giuseppe Valditara e Andrea Abodi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il prefetto di Napoli Claudio Palomba, don Maurizio Patriciello e il vescovo di Acerra, Angelo Spinillo.

“Entro la primavera del 2024 il centro sportivo di Caivano”, devastato dall’incuria e dai vandali, teatro delle violenze di gruppo ai danni delle due cuginette, “tornerà ad essere un centro sportivo”. Lo ha detto don Maurizio Patriciello, riferendo ai giornalisti quanto a lui riferito dalla premier Giorgia Meloni. “Mancano pochi mesi alla primavera del 2024, ma credo che manterrà la sua parola”, ha aggiunto. “Meglio di così non poteva andare. Noi abbiamo un desiderio grande di applaudire ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare”.

Alcune centinaia di persone si sono quindi radunate all’esterno dell’istituto Francesco Morano di Caivano dove è in corso la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza con la premier Giorgia Meloni. La folla è in silenzio mentre la scuola è chiusa e molto presidiata dalle forze dell’ordine. Di fronte, un palazzo enorme del Parco Verde che ha 5 balconi con persone affacciate mentre le altre decine di finestre sono tutte con le tapparelle abbassate.

“La presenza a Caivano della premier Meloni, del ministro dell’Interno Piantedosi e del Capo della Polizia Pisani è un segnale forte da parte dello Stato. Dopo anni di assenza, di richieste inascoltate e del susseguirsi di episodi di inaudita violenza come quello dei giorni scorsi, le istituzioni ora ci ‘mettono la faccia’ per combattere non solo le organizzazioni criminali, ma anche per risolvere le problematiche di questa zona particolarmente difficile, diventata nel corso degli anni una risacca di emarginazione sociale e culturale” dichiara Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

“Per vincere questa battaglia, tuttavia, oltre agli indispensabili sopralluoghi da parte delle istituzioni, è necessario anche rendere concrete alcune iniziative, provvedendo a stanziare più fondi per la scuola e per la sicurezza. Ecco perché auspichiamo – prosegue Pianese – che tutti gli esponenti politici che negli ultimi giorni hanno invocato un maggior controllo del territorio e una maggiore tutela per i cittadini, alle parole facciano seguire i fatti, sostenendo la programmazione del ministro Piantedosi che mira proprio a scardinare il sistema incancrenito della criminalità di aree difficili come quella di Caivano”.

AGGIORNAMENTO DELLE 15,45

Punto stampa di Giorgia Meloni, a Caivano, dopo la riunione del Comitato per l’orine e la sicurezza pubblica: “Se siamo qui, a quasi 10 anni di distanza dalla storia terribile della piccola Fortuna Loffredo e dalla morte di un altro bambino, che si chiamava Antonio, a condannare un altro episodio barbaro, significa che qui si è consumato un fallimento dello Stato, nonostante gli sforzi fatti. Occorre quindi tentare di dare segnali diversi”.

E ancora: “Dobbiamo difendere i più deboli. Il numero delle persone coinvolte nella violenza di cui parliamo in questi giorni alimenta in me il terrore che episodi di questo genere siano più di quelli che emergono alla cronaca dei fatti. Uno stato serio deve essere capace di mettere la faccia sulle cose che sembrano difficili da risolvere. Non siamo qui a limitarci alla condanna e alla solidarietà, ma siamo venuti a dire che vogliamo agire e metterci la faccia”.

“In Italia non esistono zone franche – sottolinea Meloni nel punto stampa -, il Parco verde non e’ l’unico territorio in queste condizioni. Il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia, per parlare alle periferie che pensano che lo Stato faccia passerelle e non risolva. Intendiamo invertire questa tendenza partendo da questo territorio. L’obiettivo che ci diamo è che questo luogo, noto alle cronache come luogo di degrado, possa essere conosciuto alle cronache perchè modello”.



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