Orsa uccisa a fucilate in Abruzzo: task force per cercare i due cuccioli di Amarena. Pichetto: “Episodio grave, fare chiarezza subito”
SAN BENEDETTO DEI MARSI (AQUILA) – Sono più di 100 i carabinieri forestali, con l’ ausilio di droni e altre strumentazioni, impegnati a San Benedetto dei Marsi in provincia dell’Aquila, per la ricerca dei due orfani dell’orsa Amarena. Una vera task force per mettere in salvo i due cuccioli ormai spaesati ed impauriti, fuggiti dopo aver perso la mamma, uccisa con insensata crudeltà a colpi di arma da fuoco ieri sera, 31 agosto 2023.
A dare la triste notizia della morte di Amarena, è stato oggi, 1 settembre 2023,il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise su Facebook:
“Alle 23:00 circa di questa sera l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor L.A. alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita.
L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco. I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso e andranno avanti tutta la notte, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi. L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco.
Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo.”
Il presunto responsabile, individuato dai carabinieri sarebbe un 56enne del luogo. Il sistema di sicurezza, in atto per la salvaguardia degli orsi marsicani, messo in campo dai carabinieri e dal personale del parco è scattato alla percezione del colpo di fucile da caccia legalmente detenuto da chi, sciaguratamente, ha utilizzato l’arma dopo aver notato la presenza del plantigrado all’interno del giardino di casa. L’intervento effettuato dai militari dell’Arma, già in pattugliamento nella zona, ha fatto rilevare un macabro scenario in cui l’animale era rimasto a terra ormai esanime. I militari hanno proceduto al sequestro della carcassa presa in consegna dal servizio veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Altri elementi di riscontro all’accaduto sono arrivati dal successivo sequestro dell’arma incriminata, del bossolo espulso e di altre armi possedute dal presunto responsabile che dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali e della contravvenzione di abbattimento di un esemplare di orso. Le operazioni svolte dagli investigatori dell’Arma hanno, comunque, arginato epiloghi più gravi di quanto verificatosi in considerazione che l’orsa Amarena era in compagnia dei suoi 2 cuccioli, sfuggiti alla minaccia delle armi.
La Procura di Avezzano ha aperto il fascicolo d’inchiesta affidato al procuratore Maurizia Maria Cerrato che sta coordinando le indagini nei confronti del 56enne, unico iscritto nel registro degli indagati. Proseguono gli accertamenti con previsione di ulteriori sviluppi.
”L’uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, su cui è doveroso fare quanto prima chiarezza. Sono in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda: è necessario adesso il massimo coordinamento tra ministero, Regioni, Ente Parco, Ispra, Cufa, sindaci e prefetti”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, con riferimento all’uccisione dell’orsa Amarena. “Il nostro impegno è rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell’orsa, facendo di tutto affinché possano restare in libertà. Invito infine a moltiplicare l’impegno nell’osservare comportamenti corretti per prevenire ogni possibile conflitto tra gli animali e le persone”.