Bambina scomparsa a Firenze: pm autorizza genitori di Kata a un nuovo sopralluogo all’Astor
FIRENZE – Si svolgerà il 20 settembre 2023 la nuova ispezione dentro l’ex hotel Astor. La procura di Firenze ha autorizzato il sopralluogo dei genitori di Kata coi loro legali e col generale Luciano Garofano, già comandante del Ris, che assiste i familiari della piccola nella vicenda.
Lo si apprende dagli stessi avvocati, che hanno avuto risposta positiva oggi pomeriggio. Gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni avevano chiesto, per conto dei genitori della bambina, di fare l’accesso. Secondo i legali, i genitori di Kata entrando all’Astor potrebbero ricordare delle circostanze e indicare degli spazi della struttura dove indirizzare e approfondire le ricerche di tracce relative al sequestro della figlia.
A quanto risulta, l’autorizzazione della procura non dà limiti, il sopralluogo potrà svolgersi nell’intero immobile.
AGGIORNAMENTO DELLE 19,00
Qualcuno sa, o vide, il 10 giugno portare via Kata all’Astor ma non parla. Ne è convinta la mamma, Kathrine Alvarez, denunciando omertà tra gli occupanti abusivi dell’albergo. “Ci sono persone che sanno, hanno visto e non parlano?”, gli chiedono i giornalisti. “Sì, questo è sicuro. Qualcuno ha visto e non vuole parlare”, risponde lei ricordando quel pomeriggio quando tornò dal lavoro e non trovò più la bambina. “Al rientro c’era un ambiente un po’ strano, ma non pensavo che fosse per mia figlia né per me”.
“Quel giorno – ha detto ancora – dentro avevo una sensazione, un presentimento. Ma siccome, mi sono detta, non sono stata minacciata da nessuno, non ho avuto mai un debito con nessuno, non mi sono resa conto che c’era un problema con me o che poteva succedere qualcosa a mia figlia”.
Invece “speravo che in questi tre mesi qualcuno parlasse, dicesse la verità, ma nessuno finora lo ha fatto”. Kathrine ha fatto un appello agli occupanti dell’Astor: “Mi rivolgo a Lidia, che era l’amministratrice del condominio”, ossia dell’ex hotel occupato abusivamente, “e a tutti gli altri: chi sa qualcosa lo dica”. La donna ha reso noto che è partita una raccolta di fondi “necessari per trovare Kata e per compensare le persone che dicono la verità”. “Spero di trovare mia figlia e avere la verità, sono passati tre mesi”, ha aggiunto in lacrime. Dei sospetti li ha e sono stati riferiti da tempo agli inquirenti.
Quanto ai cinque indagati dalla Procura per sequestro di persona, tra cui due suoi parenti, Kathrine ha detto di non conoscere le due peruviane che hanno ricevuto l’avviso di garanzia e neppure l’altro, un romeno. Mentre scagiona i parenti, suo fratello Abel, 29enne, e il cognato 18enne, Marlon. Sono gli zii di Kata. Il più giovane è lo zio adolescente che in assenza dei genitori accudiva spesso la bimba sparita e l’altro fratellino.