Migranti: Lampedusa scoppia. Tensione al porto. Carica della polizia. Un bambino muore in mare. Salvini: “Ue colpevole”
LAMPEDUSA – Centodieci sbarchi in un giorno a Lampedusa per un totale di 5.112 persone. L’isola scoppia: ci sono oltre 7 mila migranti. Tensione altissima porto, dove agenti della Guardia di Finanza sono impegnati a contenere centinaia di migranti che chiedono di lasciare il molo. Gli agenti hanno effettuato anche una carica di alleggerimento sui migranti che tentavano di sfondare il cordone.
Una barca si è rovesciata durante la navigazione. Un neonato 5 mesi è morto. La Capitaneria di porto è riuscita a salvare gli altri occupanti e a recuperare il corpo del bambino. La salma è stata portata a Cala Pisana. La madre, originaria della Guinea, è stata affidata al conforo psicologico. E’ una minorenne che viaggiava, assieme ad altre 45 persone, su un natante salpato da Sfax, con la sorella, il cognato e il nipotino.
La carretta, secondo quanto è stato ricostruito da Capitaneria di porto e polizia, si è ribaltata perché i migranti, alla vista della motovedetta della Guardia costiera, si sono spostati quasi tutti su una fiancata. I poliziotti in servizio all’hotspot di contrada Imbriacola, assieme alle psicologhe del centro.
Nel molo commerciale, ci sono decine e decine di migranti, giunti con diverse imbarcazioni, tutti ammassati: sarà impossibile stabilire con quale barchino siano arrivati sull’isola. Soccorritori e forze dell’ordine sono allo stremo: sono stati segnalati altri barchini in viaggio, ma anche migranti già sbarcati sulla terraferma.
Sono 6.792 i migranti presenti sull’isola di Lampedusa. La maggior parte si trova all’hotspot di contrada Imbriacola, ma più gruppi sono in attesa in vari punti dell’isola, soprattutto sui moli. La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento, entro le 13, di 880 persone: 700 verranno imbarcate sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle e 180 partiranno con un volo Oim. La polizia, fra poco, inizierà a scortare i vari gruppi al porto e all’aeroporto.
SALVINI – “Gli sbarchi di Lampedusa sono il simbolo di un’Europa che non c’è, quello che sta succedendo a Lampedusa è frutto di queste politiche europee”. Lo ha detto Matteo Salvini, intervistato all’Associazione stampa estera.
METSOLA – “Le soluzioni non possono essere sul piano nazionale ma solo a livello europeo. Penso che non ci siano altre opzioni se non concludere il patto sulla migrazione, i cittadini di tutti i paesi dell’Ue ci hanno chiesto di trovare delle soluzioni”. Così la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, rispondendo ad una domanda sullo stop agli ingressi dall’Italia da parte di Germania e Francia, durante un punto stampa prima dell’inizio in aula del discorso sullo Stato dell’Unione. “A dieci anni di distanza dalla tragedia di Lampedusa non abbiamo ancora fatto abbastanza”, ha concluso Metsola.
“Gli sforzi non possono essere fatti solo dai Paesi di primo arrivo ma devono essere condivisi, questo è un problema dell’Ue e ci devono essere meccanismi di solidarietà”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres rispondendo ad una domanda sull’emergenza migranti a Lampedusa. “Nel flusso ci sono rifugiati e persone che essenzialmente si muovono per ragioni economiche – ha aggiunto -, tutti devono vedere i propri diritti umani rispettati ma c’è un modo per distinguere lo status di rifugiato. In ogni caso, è essenziale che ci sia la solidarietà europea”