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Matteo Messina Denaro è in coma irreversibile: non verrà più alimentato

Matteo Messina Denaro il giorno in cui venne arrestato (Foto d’archivio)

L’AQUILA – E’ coma irreversibile per Matteo Messina Denaro. E da stasera, 22 settembre 2023, non verrà più alimentato. Latitante per 30 anni, il boss venne arrestato il 16 gennaio, mentre andava in una delle cliniche più prestigiose di Palermo per sottoposti alla chemioterapia. Una malattia lunga tre anni, quella del boss che, secondo quanto sostengono i medici, ormai non lascia più speranze.

Dopo l’arresto, il capomafia di Castelvetrano è stato portato nel supercarcere de L’Aquila dove è stato sottoposto alle cure per il cancro al colon scoperto a fine 2020. Seguito costantemente dall’equipe dell’Oncologia dell’ospedale de L’Aquila, curato in cella, dove è stata allestita per lui una sorta di infermeria, il padrino è stato in discrete condizioni fino a un mese fa.

Poi, dopo due interventi, la situazione è precipitata e ne è stato disposto il ricovero nel reparto detenuti del nosocomio. Negli ultimi giorni, visto il peggiorare delle condizioni il capomafia è stato prima sottoposto alla terapia del dolore, poi sedato. Le visite dei pochi familiari ammessi le scorse settimane sono state sospese.

Al suo capezzale la nipote e legale, Lorenza Guttadauria, e anche la giovane figlia Lorenza, riconosciuta recentemente ed incontrata per la prima volta nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila nello scorso mese di aprile. Matteo Messina Denaro è stato rinchiuso, in regime di 41 bis, nell’istituto di pena del capoluogo regionale il 17 gennaio scorso, il giorno dopo l’arresto a Palermo.

Dall’8 agosto scorso è ricoverato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove era arrivato dal carcere per un intervento chirurgico per una occlusione intestinale: per qualche settimana è stato degente nel reparto di rianimazione, poi nonostante le sue proteste e quelle dei familiari, è stato trasferito nella cella del reparto per detenuti e guardato a vista della forze dell’ordine tra ingenti misure di sicurezza sia dentro sia fuori la struttura sanitaria.

Nelle ultime settimane le condizioni si sono aggravate ed i medici e le istituzioni preposte hanno deciso la permanenza in ospedale.

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