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Maggio Musicale: Daniele Gatti dirige Beethoven, Honegger e Respighi. Solista Enrico Pace

Daniele Gatti con l’Orchestra del Maggio (foto Maggio Musicale Fiorentino)

FIRENZE – Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino venerdì 6 e sabato 7 ottobre 2023 alle 20 il direttore principaleDaniele Gatti è sul podio dell’Orchestra del Maggio per il secondo concerto delCiclo Beethoven-Honegger e l’Europa, a una settimana dallo sfolgorante primo concerto (una serata memorabile per il pubblico presente in sala).

Il ciclo include tutte le cinque sinfonie di Arthur Honegger (mai eseguite integralmente in Italia e due mai eseguite prima d’ora a Firenze) e tutti e cinque i concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven; ogni volta un concerto per pianoforte, una sinfonia (le sinfonie di Honegger sono tutte molto brevi, tra i 20 e i 30 minuti; la n° 2 dura 25) e una composizione di un autore novecentesco di prima grandezza: programmi ben congegnati e realizzati con gran cura. Per il 6 e 7 ottobre verranno eseguiti il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore op. 19 per pianoforte e orchestra diLudwig van Beethoven; la Sinfonia n. 2 in re maggiore diArthur Honeggere il poema sinfonico diOttorino RespighiFontane di Roma, P 106. Solista al pianoforteEnrico Pace, fra i più apprezzati esecutori della sua generazione, che torna al Maggio dopo nove anni d’assenza.

Il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore op. 19 per pianoforte e orchestra diLudwig van Beethovenfu scritto fra il 1794 e il 1795 ed è dunque il primo dei cinque concerti in ordine di composizione; l’occasione fu la serie di tre serate consecutive al Burgtheater nella quale il venticinquenne Beethoven fece il suo debutto come pianista e compositore di fronte al pubblico di Vienna. La prima esecuzione si tenne alla fine di marzo del 1795 al Burgtheater di Vienna con Antonio Salieri sul podio e Beethoven stesso al pianoforte.

Commenta Enrico Pace: “Per Beethoven, all’epoca, si prospettava anche una luminosa carriera da esecutore, oltre che da compositore, e il Concerto n. 2 ne è un perfetto biglietto da visita. Si può notare come il genio di Bonn attinga in parte dalla tradizione Haydniana e Mozartiana, ma al contempo si notano anche le impressionanti ‘pennellate’ personali che Beethoven inserisce all’interno della composizione; in alcuni tratti sembra addirittura che si abbia a che fare con un Beethoven maturo”.

Segue la Sinfonia n. 2 in re maggiore diArthur Honegger, composta oltre dieci anni dopo la Prima, tra la fine del 1940 e il 1941, sotto l’influenza degli avvicendamenti politici e sociali che si susseguirono nell’Europa di quel decennio, dall’avvento di Hitler in Germania allo scoppio del secondo conflitto mondiale.

La Seconda sinfonia è uno dei lavori più conosciuti e apprezzati di Honegger, che nell’ottobre del 1943, al riguardo, disse: “Non ho cercato nessun programma, nessun concetto letterario o filosofico. Se questo lavoro suscita una certa emozione, il motivo è che questa musica ‘mi si è imposta’ in modo del tutto naturale. Perché esprimo i miei pensieri attraverso la musica, perfino senza esserne io stesso del tutto consapevole.” Così come evidenziato nel commento del musicologo Giuseppe Rossi all’interno del libretto di sala, la musica composta da Honegger negli anni della guerra è profondamente ancorata alla sua epoca, ma appartiene anche a una ‘dimensione senza tempo’, perché il suo arco espressivo di sofferenza e di fiducia nella vittoria dei valori morali assume un significato assoluto.

L’opera, completata nell’ottobre 1941, fu eseguita per la prima volta il 18 maggio 1942 al Collegium Musicum di Zurigo per poi essere presentata a Parigi il 25 giugno dello stesso anno nell’ambito dei festeggiamenti per il cinquantesimo compleanno di Honegger. La Sinfonia è scritta per un’orchestra di soli archi con l’interventoad libitumdi una tromba nelle ultime battute del movimento finale. Una scelta, come spiegato dal compositore, dovuta alla necessità di controbilanciare il carattere cupo e desolante dei primi due movimenti e funzionale anche a sostenere la linea melodica del Corale che compare alla fine.

Chiude la serata una fra le più note composizioni diOttorino Respighi, il poema sinfonicoFontane di Roma, P 106: primo dei tre lavori ispirati ai paesaggi e alle atmosfere romane, fu completato nell’ottobre del 1916. Cuore del poema sinfonico sono appunto quattro fontane romane, osservate in momenti diversi del giorno dall’alba al tramonto; come scrive Respighi: “considerate nell’ora in cui il loro carattere è più in armonia col paesaggio circostante o in cui la loro bellezza appare più suggestiva a chi le contempli”.

Fontane di Romaè articolato in quattro parti che confluiscono l’una nell’altra; apre La fontana di Valle Giulia all’alba,dove Respighi ricrea un’atmosfera bucolica col rumore delle gocce che si mescola al canto mattutino degli uccelli e al suono degli zampognari che accompagnano le greggi al pascolo.La fontana del Tritone al mattinoè un tripudio di brillantezza sonora, tutta squilli di corni e trilli dell’orchestra. La fontana di Trevi al meriggiospicca invece per il tema solenne affidato agli ottoni che accompagna il passaggio del carro di Nettuno accompagnato da sirene e tritoni, mentre in chiusuraLa fontana di Villa Medici al tramontoritrae il momento che precede la sera col fruscìo delle foglie, i rintocchi delle campane in lontananza, lo zampillare dell’acqua in sottofondo (arpa e celesta) che accompagna il canto nostalgico dei flauti e del corno inglese.

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazza Vittorio Gui), venerdì 6 e sabato 7 ottobre alle 20, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Direttore Daniele Gatti Pianoforte Enrico Pace.

LUDWIG VAN BEETHOVEN, Concerto n. 2 in si bemolle maggiore op. 19 per pianoforte e orchestra (Allegro con brio / Adagio / Rondò: Molto allegro)

ARTHUR HONEGGER, Sinfonia n. 2 H. 153 (Molto moderato. Allegro / Adagio mesto / Vivace non troppo. Presto)

OTTORINO RESPIGHI, Fontane di Roma(La fontana di Valle Giulia all’alba / La fontana del Tritone al mattino / La fontana di Trevi al meriggio / La fontana di Villa Medici al tramonto)

Settore D: 20 € – Settore C: 35 € – Settore B: 50 € – Settore A: 70 €, in vendita, oltre che in biglietteria e nei punti Box Office, anche direttamente sul sito del Maggio (dove non si paga la prevendita)

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