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Natale 2025
Rettorato dell'Università degli Studi di Firenze

Firenze: morta a 44 anni la professoressa Claudia Pieralli. Il cordoglio dell’Ateneo

Rettorato dell'Università degli Studi di Firenze
Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze, in San Marco

FIRENZE – L’Università di Firenze, attraverso un comunicato, esprime profondo cordoglio per la morte, a soli 44 anni, di Claudia Pieralli, professoressa associata di lingua e letteratura russa. La docente, orignaria di Montevarchi (Arezzo), si era laureata nell’Ateneo fiorentino nel 2004, conseguendo poi il dottorato di ricerca all’Università di Milano nel 2008.

Ricercatrice dal 2013 al 2020, aveva ricoperto nel biennio 2016-2017 la carica di rappresentante dei ricercatori a tempo determinato in Senato accademico. Dal 2020 era stata professoressa associata presso il Dipartimento Forlipsi.

Aveva trascorso lunghi periodi di ricerca in Francia (Université de la Sorbonne – Paris IV) e nella Federazione Russa (Università Statale di Mosca Lomonosov – Mgu e Università Statale Russa delle Scienze Umane di Mosca – Rggu). Era stata inoltre visiting professor presso questa ultima università, come anche all’Università di Lublino in Polonia e alla Sorbona.

“Dotata di una straordinaria passione per la ricerca e la didattica – ricorda l’Ateneo fiorentino -, si è occupata soprattutto di letteratura concentrazionaria e della dissidenza nell’Urss. Questi suoi interessi scientifici sono confluiti nel progetto di ricerca ‘Alle due sponde della cortina di ferro: le culture del dissenso e la definizione dell’identità europea nel secondo Novecento tra Italia, Francia e URSS (1956-1991)’, vincitore di finanziamento per progetti competitivi dell’Università di Firenze, e successivamente nel progetto ‘Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in URSS e gli echi in Occidente (1953-1991)’, nell’ambito del quale, insieme al collega Marco Sabbatini dell’Università di Pisa, ha creato l’omonimo portale digitale internazionale. La sua prematura scomparsa lascia un grande vuoto in tutti coloro, studenti, docenti, colleghi, amici, che l’hanno conosciuta e hanno potuto apprezzarne le doti umane e scientifiche”.

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