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Israele: blitz mirati a nord di Gaza prima dell’attacco. Razzi nel centro di Tel Aviv. Erdogan al Papa: “E’ un massacro”

Attacco A Gaza

TEL AVIV – “Le incursioni preparano le fasi successive”. Così l’esercito israeliano in vista dell’invasione a Gaza. Blitz mirati con i tank nel nord della Striscia. Intanto razzi da Gaza verso il centro di Israele e la zona grande di Tel Aviv. Erdogan al Papa: ‘A Gaza è in corso un massacro’. Il numero degli ostaggi sale a 224. Raid aereo, 18 morti a Khan Yunis.

Ma andiamo per ordine: lancio di razzi verso il centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv. Lo ha fatto sapere l’esercito. In aria si sono potute sentire l’eco di forti esplosioni dovute all’intercettazione dei razzi da parte dell’Iron Dome.

Il portavoce militare israeliano ha diffuso il contenuto di una telefonata – registrata – tra un ufficiale dell’intelligence dell’esercito di Israele (unità 504) e un residente della Striscia di Gaza nella quale questi conferma i posti di blocco messi da Hamas per non far andare al sud la popolazione, nonostante gli inviti dell’esercito stesso.

“Per la vostra personale sicurezza – dice l’ufficiale – vi chiedo di andare verso Khan Younis”, che si trova nel Sud della Striscia. “Tutte le strade – questa la replica del residente di Gaza – sono bloccate da Hamas che manda indietro la gente”.

ll prefetto di polizia di Parigi, Laurent Nuñez, ha annunciato ai microfoni di radio France info l’intenzione di vietare la manifestazione pro-palestinesi prevista per sabato nella capitale francese. Nunez ha dichiarato che le organizzazioni che promuovono la protesta hanno, ”attraverso alcune dichiarazioni”, lasciato intendere una forma di “sostegno ad Hamas”. Tra queste organizzazioni, ha precisato, “ci sono il Capjpo, la rappresentanza del fronte di liberazione della Palestina in Francia o ancora il Nouveau Parti anticapitaliste (Npa)”.

Il prefetto motiva il divieto evocando un criterio “morale”, sostenendo che “la turbativa dell’ordine pubblico può essere immateriale”, secondo una sentenza del consiglio di Stato “che risale agli anni Ottanta”. “Il fatto che si possano pronunciare dichiarazioni negazioniste, antisemite o di sostegno al terrorismo rappresenta per noi un problema”, ha sottolineato Nunez.



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