Skip to main content

Processo Ciro Grillo: in tribunale la presunta vittima di stupro.”Ero paralizzata, volevo urlare”

Una foto di Ciro Grillo a bordo piscina (foto dal suo profilo Instagram)

TEMPIO PAUSANIA (SASSARI) – Un racconto, tra i singhiozzi, quello della ragazza italo-norvegese che ha ripercorso in aula oggi, 7 novembre 2023, al Tribunale di Tempio Pausania (Sassari) nell’udienza del processo a Ciro Grillo, figlio del comico genovese, e ai suoi tre amici per stupro di gruppo.

“Ero paralizzata, volevo urlare, ma non riuscivo a muovermi”. Sono queste le prime frasi pronunciate dalla presunta vittima di violenza sessuale di gruppo la notte tra il 6 e il 7 luglio del 2019. Si tratta del passaggio più drammatico dell’interrogatorio della ragazza davanti al collegio del tribunale di Tempio Pausania, che è stato anche interrotto per circa dieci minuti dopo un momento di commozione e crollo emotivo della ragazza, che avrebbe anche pianto, nel momento in cui le è stato chiesto di ricostruire quella serata del 2019 nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo.

“Una ragazza devastata, che ha tentato il suicidio. Per noi legali questi sono i momenti più difficili, è stata una deposizione tra i singhiozzi”, ha ribadito all’uscita dall’aula Giulia Bongiorno, avvocato di parte civile della ragazza italo-norvegese. “Sono giornate dolorose, vedere una persona che, nel raccontare quello che le è accaduto, ha parlato di tentativi di suicidio, atti autolesionistici, corse verso i binari per farsi mettere sotto il treno, forse fa capire che a volte si banalizzano fatti che sono di una gravità inaudita, che devastano”.

Secondo quanto dichiarato in udienza, oggi la ragazza soffrirebbe di problemi alimentari e avrebbe manifestato comportamenti autolesionistici, situazione in qualche modo riconducibili al trauma subìto a causa della violenza. Drammatico anche il suo racconto di quella sera. La giovane ha detto di aver bevuto molto la sera del presunto stupro, ma di essere stata costretta a farlo, e che non avrebbe quindi potuto avere un rapporto sessuale consenziente. “Con una mano mi hanno preso per il collo e con l’altra mi hanno forzato a bere vodka”, avrebbe confermato in udienza.

La difesa ha contestato la ricostruzione facendo leva sulle immagini acquisite dai video dei telefonini degli imputati. “La ragazza ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero e della sua legale Giulia Bongiorno, ma dalla sua deposizione emergono tante contraddizioni”, ha dichiarato uno degli avvocati del pool della difesa, Antonella Cuccureddu, al termine della prima giornata di deposizione in aula, a Tempio Pausania. “Ci sono state tante contraddizioni rispetto a quello che ha raccontato l’amica e ciò che hanno raccontato gli altri testimoni sentiti finora. Si tratta di elementi cruciali – ha sottolineato l’avvocata – dati obiettivi di tipo tecnico che emergono dalle intercettazioni e dagli hard disk, e che hanno reso possibile fare una ricostruzione quasi millimetrica della serata”.

In aula erano assenti i quattro imputati. Le difese nei giorni scorsi avevano dato la disponibilità a utilizzare i verbali delle dichiarazioni, evitando così la deposizione della ragazza, ma i pm e i legali di parte civile hanno ottenuto che venisse ascoltata. Si torna in aula domattina, 8 novembre.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741