Ucraina: russi respinti. Kiev avanza lungo le sponde del Dnipro. E torna a casa un ragazzo preso da Mosca
KIEV – Dopo mesi di controffensiva sterile, le truppe ucraine annunciano di aver ricacciato indietro gli occupanti russi, in un’area compresa tra i 3 e gli 8 chilometri lungo la riva est dello strategico fiume Dnipro, nel sud del Paese a due passi dalla Crimea. Ma c’è anche una nota più confortante: il ritorno a casa di un orfano ucraino prelevato dai russi a Mariupol nelle prime settimane dell’invasione.
Il caso di Bogdan Yermokhin, che oggi ha compiuto 18 anni, si è chiuso grazie a una serie di negoziati che hanno coinvolto funzionari di Mosca, Kiev e Bielorussia.
E torniamo alla guerra: dalla riva sinistra del fiume, architrave nel corso della Seconda guerra mondiale delle difese sovietiche, le truppe di Mosca – che sono “diverse decine di migliaia” -, rispondono “con tiri d’artiglieria”, ha dichiarato la portavoce delle forze armate ucraine, Natalia Gumenyuk.
Il teatro dell’offensiva ucraina è la regione meridionale di Kherson, riconquistata dopo il ritiro russo. L’ultimo successo sostanziale nella controffensiva lanciata da Kiev a inizio estate, che punta verso sud per tagliare le linee di rifornimento alla Crimea, risale all’agosto scorso quando fu espugnato il villaggio di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia.
Con scarsa copertura aerea e in netta inferiorità come artiglieria, da giugno le forze ucraine subiscono forti perdite a fronte di avanzate molto faticose. L’offensiva russa preme invece lungo le direttrici nel Donetsk e nel Lugansk, in Donbass, che puntano in direzione di Avdiivka e Kupyansk, che appaiono essere al momento i principali obiettivi dei russi.
Anche in questo caso i progressi sono limitati mentre le perdite “molto significative”, stimano gli 007 di Londra. E dopo una pausa di oltre 52 giorni, uno sciame di droni kamikaze iraniani in dotazione a Mosca ha attaccato la capitale Kiev.
I sistemi di difesa aerea “hanno abbattuto tutti i velivoli nemici”, che avrebbero invece causato danni limitati ad alcune infrastrutture prese di mira nel Paese. In Russia gli scarni successi militari continuano ad alimentare il malcontento: il presidente Vladimir Putin, che parteciperà in videoconferenza al vertice virtuale del G20 previsto per mercoledì, è costretto a incassare le critiche dell’ultranazionalista Igor Girkin, in carcere in attesa di processo per incitamento all’estremismo, che ha ribadito la sua intenzione di candidarsi alla presidenza russa.
“Capisco perfettamente che nell’attuale situazione in Russia, partecipare alla campagna presidenziale è come sedersi a un tavolo per giocare a carte con dei bari”, ha detto Girkin, che chiede un’azione militare “più efficace”.