Firenze: cariche della polizia al corteo pro Palestina. La Questura: “Volevano raggiungere la Sinagoga”
FIRENZE – Ci sono state cariche delle forze dell’ordine in piazza Brunelleschi, a Firenze, nei confronti di partecipanti a una manifestazione pro Palestina. Secondo la Questura, l’intervento è stato necessario perchè si sarebbe formato un corteo che avrebbe avuto come obiettivo la Sinagoga, in via Farini. Gli studenti tuttavia smentiscono che questa fosse la loro intenzione.
Non ci sarebbero feriti. Sarebbero stati un partecipanti alla manifestazione, promossa dal Collettivo degli studenti dell’Ateneo e autorizzata come presidio sotto il rettorato in piazza San Marco, durante la seduta del Senato accademico
Un militante ha poi raccontato: “Il nostro intento pacifico, e dichiarato fin dall’inizio, era di entrare nella nostra sede universitaria di piazza Brunelleschi e fare assemblea. Camminando verso Santissima Annunziata, la polizia in tenuta anti sommossa ci ha bloccato la strada e ci ha manganellato in modo completamente arbitrario. Abbiamo ribadito che stavamo andando all’Università, il nostro luogo, e che non ci possono impedire di andarci. Arrivati all’ingresso dell’Università c’è stata una seconda carica ancora più aggressiva perché volevano impedirci di entrare”.
E ancora: “Stamattina – spiega lo studente – come rappresentanze studentesche universitarie noi di Studenti di Sinistra e Udu abbiamo portato in Senato accademico una mozione per il riconoscimento del genocidio in Palestina e abbiamo richiesto che venisse discussa all’ordine del giorno. La rettrice ce l’ha impedito, quindi noi siamo usciti e ci siamo uniti al presidio autorizzato davanti al Rettorato. Qui abbiamo detto che se nel rettorato non c’era modo di parlare di quello che sta accadendo in Palestina, allora volevamo parlarne nella sede dell’Università più vicina, quella di piazza Brunelleschi”.
Gli studenti, quindi, si sono diretti verso la sede universitaria, venendo caricati, riferiscono, due volte: la seconda di fronte al cancello d’ingresso della sede universitaria.
“Andare in sinagoga non è mai stato il nostro intento – precisano in riferimento a quanto dichiarato dalla Questura sui motivi della carica – e non c’è mai stato alcun tentennamento sul percorso, noi siamo stati molto lineari e abbiamo detto fin dall’inizio alla Digos che volevamo andare nella sede universitaria vicina”.