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Cuneo: uccise due ladri in fuga. Gioielliere di Grinzane Cavour condannato a 17 anni

CUNEO – La Corte d’Assise di Asti ha condannato oggi, 4 dicembre 2023, a 17 anni per duplice omicidio Mario Roggero, gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) che nel 2021 sparò ed uccise due ladri dopo una rapina presso il suo negozio. Secondo la Corte d’Assise non sparò per legittima difesa quel 28 aprile 2021 quando colpì e uccise Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli. Un terzo ladro, Alessandro Modica, ferito a una gamba, riuscì a fuggire e venne arrestato poche ore dopo. Il pm aveva chiesto 14 anni.

“Viva la criminalità e la delinquenza. Un bel segnale per l’Italia”, sono state le prime parole del 68enne dall’aula del tribunale dopo la condanna. Roggero ha confermato la sua tesi, di essersi cioè difeso, da una rapina, l’ennesima subita nel suo negozio. “Non c’era alternativa, tutto è documentato fotogramma per fotogramma”, ha ribadito ai cronisti all’uscita del tribunale “Se sono pentito? Cosa è successo è successo, destino è destino. Io avrò il mio. Penso che io potevo essere morto. Sono sconcertato, deluso”, ha aggiunto.

“Purtroppo la sentenza è stata molto severa, non sono assolutamente d’accordo”, ha spiegato uno dei suoi legali, annunciando il ricorso in Appello. “Credo che sia un caso classico di legittima difesa putativa”, ha sottolineato il legale del 68enne gioielliere che ha ricordato come tutte le perizie “hanno dimostrato il forte stato di stress anche a livello patologico” a cui era sottoposto Roggero dopo aver subìto altre rapine. Il caso di Roggero fece molto scalpore all’epoca dei fatti, suscitando diversi commenti anche politici.

L’uomo, in una primissima ricostruzione dei fatti, sembrava aver sparato durante la rapina: giorni dopo però emerse che il gioielliere sparò ai tre fuori dal negozio e dopo averli inseguiti. Tra i primi a commentare anche allora ci fu Matteo Salvini che oggi ha di nuovo espresso la sua solidarietà “a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro. A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario”.

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