Skip to main content

Mosca fa sapere: “Pace solo se Ucraina accetterà le nostre conquiste”. Moglie di Zelensky: “Occidente non ci abbandoni”

Olena Zelenska con il marito Volodymir (Foto d’archivio)

KIEV – Mosca fa sapere che “ci sarà pace in Ucraina, solo se Kiev accetterà le conquiste russe”. Ma da Kiev si lanciano appelli all’Occidente. L’ultimo, in ordine di tempo, è della first lady, Olena Zelenska: “Se vi stancate dell’Ucraina, ci lasciate morire”. Poche parole che però evidenziano chiaramente l’umore che si respira a Kiev a due settimane dal primo Natale festeggiato ufficialmente il 25 dicembre, per uniformarsi al calendario religioso europeo.

Una fine d’anno decisamente complicata per la capitale, colpita nuovamente un paio di giorni fa, mentre anche Kharkiv, la seconda città del Paese, dopo un periodo di relativa calma, è stata attaccata venerdì da sei missili che hanno causato danni ingenti. Ma al di là delle bombe, che continuano a cadere soprattutto a est e a sud, è il quadro geopolitico e la situazione interna agli Stati Uniti che preoccupano non poco l’Ucraina.

La bocciatura dei 111 miliardi di dollari destinati a Kiev ma anche a Israele da parte del Congresso potrebbe rappresentare il colpo più duro dall’inizio del conflitto ed il punto di non ritorna in una guerra che ormai sta per toccare i due anni.

Lo stesso presidente americano Joe Biden ha usato toni insolitamente allarmati nel commentare il “no” dei senatori: “Non possiamo lasciare la vittoria a Putin. Se prende l’Ucraina non si fermerà lì. E se attacca un Paese della Nato avremo soldati americani che combattono contro soldati russi”.

Un avvertimento piuttosto esplicito su ciò che potrebbe accadere nel caso in cui Volodymyr Zelensky si trovasse improvvisamente senza i fondi necessari per contrastare la reazione di Mosca e il Cremlino approfittasse dell’impasse per puntare più a ovest.

Gli Stati Uniti sono stati in questi ventidue mesi il principale sponsor di Kiev: Washington ha stanziato circa 44 miliardi di euro per sostenere il Paese invaso il 24 febbraio del 2022 ma se l’impegno americano non ha eguali nella storia, è altrettanto evidente che la spesa Usa da questo autunno si è fermata e che l’Unione Europea, complessivamente, ha per la prima volta superato l’alleato d’oltreoceano negli aiuti militari all’Ucraina.

Il cambio di passo della Germania, che dopo la riluttanza iniziale è oggi il più fedele sostenitore di Kiev, non può però sopperire ad un eventuale disimpegno a stelle e strisce, anche perché altri stati del vecchio continente hanno ormai gli arsenali vuoti ed il loro appoggio è per forza di cose enormemente diminuito.

Un quadro a tinte decisamente fosche per Zelensky che appare in difficoltà anche in patria e che è stato costretto, in settimana, ad assistere al viaggio in Medio Oriente del leader del Cremlino, che si è riaffacciato sulla scena internazionale visitando Emirati Arabi e Arabia Saudita e tentando in questo modo di accrescere la sua influenza nel conflitto fra Israele e Gaza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741