Migranti: processo a moglie e suocera di Somahoro. L’accusa: evasione fiscale da oltre 2 milioni
LATINA – Rinviate a giudizio la moglie e la suocera del deputato Aboubakar Soumahoro. L’accusa: avrebbero evaso imposte allo Stato per più di due milioni di euro, con il sistema della cooperative per l’assistenza ai migranti facenti capo alla Karibu di Latina. Con l’emissione, sempre secondo l’accusa, di fatture per operazioni mai effettuate e ricevute, erano riusciti a dirottare la somma da capogiro, poi reinvestita in spese pazze come l’acquisto di borse ed abiti griffati, multiproprietà di lusso in Africa e feste.
Il giudice per udienza preliminare del tribunale di Latina ha rinviato a giudizio i sei indagati, ora imputati, tutti coinvolti a vario titolo nella gestione delle coop finite al centro dell’indagine della guardia di finanza e della procura, che hanno aperto diversi filoni d’indagine, alcuni dei quali ancora coperti dal massimo riserbo e che a breve potrebbero svelare importanti colpi di scena.
Mentre per quattro degli imputati, Marie Terese Mukamitsindo (suocera del deputato ex Alleanza Sinistra-Verdi, Aboubakar Soumahoro) i figli Michel Rukundo, Liliane Murekatete (moglie del deputato ex Alleanza Sinistra-Verdi, Aboubakar Soumahoro) e Ghislaine Ada Ndongo, il processo inizierà il 24 gennaio del 2024, davanti al giudice monocratico Simona Sergio, per altri due sarà necessaria un’udienza intermedia, calendarizzata per il 26 aprile dell’anno prossimo, in quanto entrambi sono irreperibili e quindi, in base alla legge Cartabia, sarà necessario effettuare altre ricerche per le notifiche.
“Faccio affidamento sul dibattimento per dimostrare l’innocenza e l’estraneità ai fatti di Liliane Murekatete”, dice Lorenzo Borrè, legale della moglie del deputato ex Alleanza Sinistra-Verdi, AboubakarSoumahoro.
“Nel corso del processo il sindacato Uil Tucs di Latina ed i singoli lavoratori, costituitisi parti civili, avranno modo di dimostrare il danno patrimoniale e non conseguente ai reati tributari contestati agli odierni imputati” – hanno spiegato gli avvocati del sindacato, Giulio Mastrobattista e Atena Agresti – dopo che “il Gup di Latina, in accoglimento della richiesta del Pm Andrea D’Angeli, ha disposto il rinvio a giudizio.
La vicenda spiegano ancora “è emersa grazie alle denunce del sindacato UilTucs di Latina, nella persona di Gianfranco Cartisano, che ha assistito i lavoratori dipendenti della cooperativa e del consorzio rimasti per mesi senza retribuzione”.