Tassa sanità in Toscana: Italia Viva non voterà l’amento Irpef. Maggioranza spaccata
FIRENZE – Italia Viva non voterà l’aumento Irpef proposto dalla giunta regionale guidata da Eugenio Giani. Si profila una spaccatura nella maggioranza che governa la Toscana. Italia Viuva ne fa parte, insieme al Pd ed esprime la vicepresidente regionale, Stefania Saccardi, candidata per le elezioni fiorentine del prossimo giugno.
Il consigliere e capogruppo di Italia Viva, Stefano Scaramelli, in una conferenza stampa ha affermato: “Abbiamo iniziato a discutere il bilancio nelle commissioni e abbiamo sostenuto questa manovra di bilancio regionale che vogliamo continuare a sostenere. Vogliamo essere leali ma vogliamo dire che non siamo disponibili a votare nessun aumento di tassazione tanto meno l’incremento dell’addizionale Irpef che riteniamo sia iniqua, non necessaria e non condivisa”.
NICOLA DANTI – Per certa sinistra l’aumento delle tasse rappresenta un elemento di grande fascino. Lo sappiamo bene. E davanti a questa ipotesi spesso l’eccitazione fa perdere a taluni politici il lume della ragione. Pensiamo che i toscani, come del resto tutti gli italiani, paghino troppe tasse. Per questo riteniamo inammissibile ogni manovra che preveda un aumento della pressione fiscale. Forse il mio omonimo, segretario regionale di Sinistra italiana, non sa che sono proprio i deboli e le famiglie da lui definite in definite “normali” a essere le prime vittime di questa situazione.
Abbiamo chiesto il voto dei toscani promettendo che non avremmo aumentato le tasse. Siamo persone a cui piace rispettare la parola data. Quando Renzi ha governato ha abbassato le tasse, migliorato i conti pubblici e garantito diritti civili. I ricchi non hanno pianto, come auspicano dalle parti della sinistra radicale, e gli altri sono stati meglio. Questa è la differenza tra una visione riformista europea e una ricetta scritta a caratteri cirillici che nessuno condivide più.
UIL CONTRARIA – La sanità toscana – scrive la Uil in un comunicato manifestando la sua netta contrarietà lla nuova tassa – è in fortissima difficoltà dal punto di vista economico, con un importante disavanzo nel bilancio regionale che si riflette già sulla qualità e la quantità dei servizi offerti alla popolazione. In futuro, se il trend verrà confermato, sarà concreta la possibilità di ripercussioni sulle dotazioni organiche del personale, già messe a dura prova viste le assunzioni fatte col contagocce nel 2023 e addirittura nell’anno che verrà a rischio contrazione per tutto il personale (medici, infermieri, OSS, tecnici sanitari, personale amministrativo ecc.).
La riduzione del personale porterà inevitabilmente a un’ulteriore ridimensionamento della qualità dei servizi – ad esempio diminuendo il numero di posti letto nelle strutture ospedaliere – e sulla loro quantità, andando ad allungare le già chilometriche liste d’attesa. Una situazione particolarmente gravosa per i pensionati toscani, primi fruitori dei servizi sanitari e sociosanitari.
Se questo scenario venisse confermato la Regione Toscana ed il Governo – attori che ricordiamo essere protagonisti e in concorrenza tra loro – saranno chiamati a scelte politiche e riorganizzative per garantire i livelli essenziali di assistenza alla popolazione.
Non possiamo accettare però che tali scelte vadano a gravare ulteriormente sulla solita porzione di lavoratori e pensionati, come si sta parlando in queste ore: la tassa di scopo per i redditi superiori ai 28mila euro – sotto forma di un aumento dell’addizionale Irpef regionale – è l’ennesima dimostrazione dell’iniquità con cui viene trattata la materia.
La nostra posizione è contraria sia per il metodo– la concertazione con le Organizzazioni sindacali è stata inesistente a proposito, nonostante tale tassa si presume che vada a colpire circa il 35% dei lavoratori subordinati e dei pensionati della Toscana –che per il merito della questione.
Infatti, da mesi stiamo combattendo contro misure che non danno un aumento strutturale degli importi netti in busta paga tramite il taglio del cuneo fiscale, stiamo combattendo contro una galoppante inflazione da profitto e, proprio qui in Toscana, dovremmo affrontare moltissime spese (di cui buona parte a carico della popolazione) per la ricostruzione in seguito agli eventi meteorologici estremi che hanno colpito vari territori della nostra regione.
Una nuova tassa di questa natura, oltre a non essere supportata da alcun progetto di riforma sostanziale della sanità regionale, va a colpire una fetta della popolazione già in difficoltà: a parer nostro, se proprio dovrà essere inserita una nuova tassa, questa dovrebbe riguardare i redditi più alti – almeno oltre i centomila euro annui – con un’imposizione fiscale più alta.
Come UIL continuiamo a mobilitarci contro questo Governo, che deve mettere risorse per investimenti concreti a partire dai 200 milioni di euro del payback attualmente bloccati al Consiglio di Stato, ma allo stesso tempo chiediamo alla Regione Toscana un tavolo di confronto immediato – oltre a un modello di concertazione totalmente diverso, che prenda più in considerazione le Organizzazioni sindacale – per comprendere come verrà gestita questa situazione.
Vogliamo un’organizzazione efficiente dentro le nostre sedi sanitarie, che permetta un’assistenza efficace ed appunto efficiente della popolazione toscana.
Come UIL Toscana intendiamo incidere sul miglioramento dei servizi sanitari e sociosanitari.
Non possiamo permettere che anche il modello storicamente virtuoso della sanità toscana si avvicini a quello anglosassone – caratterizzato da grandi privatizzazioni – che allontana i servizi dalle persone, come nel già conclamato caso delle RSA in Toscana. Un modello che peraltro andrebbe in controtendenza al principio di territorialità della sanità, quest’ultimo contraddistinto dall’avvicinamento dei servizi alla popolazione tramite le Case di comunità.
Firmato: Paolo Fantappiè (Segretario Generale UIL Toscana), Flavio Gambini (Segretario Generale UIL FPL Toscana) ed Annalisa Nocentini (Segretario Generale UIL Pensionati Toscana)