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Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2018%2F12%2FNadine Mauriot E Jean Michel Vittime Del Mostro Nel 1985

Mostro di Firenze: famiglie di Nadine Mauriot Jean e Michel Kraveichvili chiedono di riaprire plichi. Udienza il 30 gennaio

Scopeti
La coppia di francesi, Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili uccisi dal “mostro di Firenze” a san Casciano Val di Pesa nel settembre 1985 ANSA

FIRENZE – La corte di assise di Firenze ha convocato un’udienza il prossimo 30 gennaio 2024 per aprire, davanti a giudici togati e popolari, due plichi tratti dal materiale del processo sul Mostro di Firenze di cui al momento è sconosciuto il contenuto ma che secondo gli avvocati dei familiari delle vittime francesi a Scopeti di San Casciano (Firenze) potrebbero contenere prove smarrite utili a ricostruire le ultime ore di vita della coppia e a stabilire l’esatta datazione della loro morte.

L’udienza si terrà in camera di consiglio (porte chiuse). Il presidente Silvia Cipriani ha dato seguito a un’istanza dei legali dei familiari di Nadine Gisele Mauriot e di Jean Michel Kraveichvili i cui corpi furono ritrovati il 9 settembre 1985, ultimo delitto attribuito alla serie del maniaco di Firenze.

I legali nei mesi scorsi, per conto dei loro congiunti, hanno chiesto la restituzione di beni, fra cui una macchina fotografica Nikon, 17 fotogrammi scattati e in essa contenuti, 16 diapositive, un pezzo di pellicola, appunti scritti.

Per dare esecuzione alla richiesta, il presidente Cipriani ha attivato l’archivio di Prato, da cui ha fatto trasmettere il fascicolo del procedimento ‘Mostro di Firenze’ alla corte di assise, e l’ufficio corpi di reato del tribunale.

Oltre ai due plichi rintracciati che saranno certamente aperti nell’udienza, il n. 53069 e il n. 53070, Cipriani ha incaricato l’ufficio corpi di reato di cercare ancora altro materiale nei locali dell’aula bunker di Santa Verdiana, disponendo di inviare in udienza anche altri plichi di interesse che nel frattempo – fino al giorno della camera di consiglio – dovessero essere individuati, nonché i beni appartenuti alle due vittime di cui i familiari chiedono la restituzione.

L’apertura dei due plichi, il prossimo 30 gennaio, davanti ai giudici togati e popolari della corte di assise a Firenze sarà una specie di operazione ‘a sorpresa’ poiché, da quanto si apprende da fonti legali, il contenuto non è noto, si possono al momento fare solo congetture.

Notoriamente il materiale di indagine del Mostro di Firenze è molto vasto così come copiosi sono la documentazione e gli atti dei procedimenti. Ai due plichi numerati si sarebbe arrivati anche seguendo le indicazioni che i legali dei familiari hanno dato nell’istanza usando le informazioni in loro possesso sull’esistenza dei beni di cui chiedono la restituzione.

Informazioni che risultano ricavate da vari verbali dei carabinieri, sia di sequestro (anno 1985) sia di trasmissione di cose all’ufficio corpi di reato.

“Si tratta di cercare elementi utili alla ricostruzione dei fatti e a precisare l’esatta data della morte – spiega l’avvocato Vieri Adriani, che assiste Anne Lanciotti e Irene Kraveichvili, riguardo all’udienza di apertura dei plichi -. In particolare si spera che il ritrovamento delle immagini possa dare aiuto, nuovi elementi alle indagini. Nei fotogrammi potrebbero comparire altre persone o si potrebbero vedere luoghi dove sono stati o circostanze di interesse per l’inchiesta. I cadaveri vennero ritrovati un lunedì, ma le ultime tracce certe, per quanto ci risulta, risalgono al venerdì precedente. Si tratta di completare un’indagine che non venne completata quando era il momento, ma oggi comunque qualcosa di può fare ancora, l’importante è non lasciare nulla di intentato. Ricostruire il fatto compiutamente ci può aiutare a individuare l’autore”.

Oltre ad Adriani, hanno firmato l’istanza gli avvocati Antonio Mazzeo per conto di Daniele Kraveichvili, e Gaetano Pacchi, per Estelle Lanciotti. La coppia di fidanzati francesi era scesa in Italia per andare alla mostra della calzatura prevista a Bologna dato che Nadine Mauriot possedeva un negozio e avrebbe voluto negoziare delle forniture. Ma, calate le Alpi in auto, fece un lungo giro da Buccinasco, Alessandria, la Liguria, poi a Tirrenia – dove pranzarono – e a Pisa il venerdì 6 settembre. Poi nel pomeriggio testimoni li vedono a Scopeti di San Casciano dopo di che – secondo la parte civile – non se ne sa più nulla fino al ritrovamento dei corpi trucidati la mattina di tre giorni dopo.

Nella perquisizione sul luogo del delitto, rievoca oggi l’avvocato Adriani, “curiosamente non c’era neanche una bottiglia d’acqua nonostante il clima ancora estivo e nel portafogli c’erano franchi francesi ma neanche una lira”. Secondo l’avvocato Adriani anche i delitti del 1981 a Calenzano e del 1984 a Vicchio “presentano lacune” nelle ricostruzioni “e meriterebbero analoghi approfondimenti”.

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