Pistorius esce dal carcere: rilasciato 11 anni dopo l’omicidio della fidanzata. Il dolore della madre della ragazza
PRETORIA – In un comunicato diffuso dal Ministero della Giustizia del Sudafrica si conferma che l’ex atleta paralimpico Oscar Pistorius, come previsto, è ufficialmente da oggi, 5 gennaio 2024, in libertà vigilata e che è stato rilasciato dalla prigione di Atteridgeville, a pochi chilometri dalla capitale Pretoria, dopo aver scontato oltre 6 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, Reeva Steenkamp.
Pistorius si trova già nella lussuosa villa dello zio Arnold Pistorius a Waterkloof, quartiere ricco di Pretoria. Ricordato come “Blade Runner” per le lame che rimpiazzavano i suoi arti inferiori amputati, Pistorius fu il primo atleta disabile a competere in una gara olimpica, a Londra nel 2012. L’ex atleta è stato condannato ad una pena di 13 anni e cinque mesi inflitti nel novembre 2017 al termine di una lunga vicenda giudiziaria.
Pistorius avrà l’obbligo di sottostare a tutte le condizioni di libertà vigilata tra cui il divieto di consumare alcolici e di rilasciare interviste ai media. Pistorius, ex paralimpico, è stato giudicato colpevole dell’omicidio della sua fidanzata, Reeva Steenkamp, avvenuto nelle prime ore del giorno di San Valentino del 2013. “Pistorius sarà monitorato fino alla data di scadenza della sua pena, nel 2029. L’elevato profilo pubblico legato a Pistorius non lo rende diverso dagli altri detenuti né giustifica un trattamento incoerente con la legge. Di conseguenza, i dettagli in termini di piani di trasporto e tempi di rilascio non saranno resi pubblici. La divulgazione di tali dettagli può comportare una minaccia alla sicurezza del detenuto e delle altre parti interessate. Le condizioni generali per la libertà vigilata si applicheranno a Pistorius. Per esempio, dovrà sempre trovarsi a casa in determinate ore del giorno. Non potrà consumare alcol e altre sostanze proibite. Sarà inoltre obbligatoria la partecipazione ad altri programmi di riabilitazione”.
La madre di Reeva Steenkamp, June, ha commentato così il rilascio dal carcere: “Non ci potrà mai essere giustizia se la persona amata non tornerà mai più, e nessuna permanenza in carcere riporterà indietro Reeva. Noi, che siamo rimasti indietro, siamo quelli che stanno scontando una condanna a vita”.