Saluti romani per Acca Larentia: Schlein presenta un’interrogazione. Rampelli: “Fdi non c’entra”
ROMA – E’ polemica politica rovente dopo la commemorazione dei tre militanti del Fronte della Gioventù, uccisi nella strage di Acca Larentia il 7 gennaio del 1978. Il fatto: prima la commemorazione delle autorità, con la deposizione delle corone di alloro da parte del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e, per il Campidoglio, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor, nel piazzale dove c’è la targa ricordo. Poi, in un secondo momento, quando presidente e assessore erano già andati via, e in un luogo diverso, davanti alla ex sede del Msi, la commemorazione di alcuni militanti con il “presente” e il saluto romano.
Elly Schlein, segretaria del Pd, ha presentato un’interrogazione alla Camera insieme a Chiara Braga e a “tutte e tutti” i deputati dem. Il Movimento 5 Stelle ha annunciato un esposto. Rampelli, vicepresidente della Camera, replica secco che Fratelli d’Italia non c’entra e che la Schlein “fa una gaffe”.
“Quali iniziative urgenti – si chiede nell’interrogazione – intendano adottare il Ministro dell’Interno e il Ministro della Giustizia in relazione ai gravi fatti avvenuti a Roma in occasione della commemorazione dei morti di via Acca Larentia, lo scorso 7 gennaio; nonché per impedire il ripetersi di fatti analoghi e contrastare con ogni mezzo l’apologia del fascismo e l’organizzazione di manifestazioni fasciste. E per sapere quali misure intendano adottare per attivare le procedure atte allo scioglimento dei gruppi neofascisti che espressamente inneggiano al disciolto partito fascista o ne richiamano fedelmente simbologia e modalità, come quanto avvenuto nel quartiere Tuscolano a Roma”.
Si è svolta così ieri, come immortalato anche da diversi video in rete, la mattinata di iniziative per commemorare i tre militanti del Fronte della gioventù Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi il 7 gennaio 1978 a Roma nella strage di Acca Larentia.
In precedenza, la Schlein aveva affermato: “Se gridi “Viva l’Italia antifascista” a teatro vieni identificato, se vai a un’adunata neofascista con saluti romani e striscioni invece no”, chiedendo a Piantedosi di chiarire “come sia potuto accadere” e a Meloni se “non ha niente da dire”.
Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, replica così: “Noi non facciamo saluti romani, nessuno di noi ne ha fatti, per scelta e non per convenienza, da sempre e non da oggi perche’ stiamo al governo”.
E aggiunge: “L’accostamento dei saluti romani è totalmente privo di fondamento- Iniziammo – sottolinea Rampelli – a disertare la manifestazione serale che si svolge nel Piazzale frontistante l’ex sede del Msi prima ancora che nascesse Alleanza nazionale. La Schlein dovrebbe documentarsi prima di fare altre gaffe, proprio perchè già all’epoca avevamo un’altra natura e ben diversi obiettivi”.