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Pontassieve: anziana truffata da “avvocato e maresciallo” falsi. I carabinieri veri recuperano gioielli e soldi

Carabinieri Di Pontassieve
La donna nel comando dei carabinieri di Pontassieve, dopo aver recuperato soldi e gioielli (Foto diffusa dall’Arma dei carabinieri)

PONTASSIEVE (FIRENZE) – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pontassieve hanno arrestato un ventiduenne e deferito in stato di libertà un cinquantenne. Si tratta di due pluripregiudicati, provenienti dalla zona di Napoli, accusati di essere gli autori di una truffa ai danni di un’ anziana di Pelago, nella mattinata di ieri, martedì 6 febbraio 2024.

La metodologia adottata è l’ormai nota tecnica del “finto avvocato” o del “falso maresciallo” che contatta telefonicamente la vittima comunicandole che un proprio congiunto è stato vittima di un incidente stradale con feriti gravi, in conseguenza del quale è trattenuto in caserma, richiedendo il versamento immediato di una cauzione, da consegnare ad un emissario che, a stretto giro, si presenta a casa del truffato.

Con questo “modus operandi”, ieri mattina è stata raggirata la donna residente nel comune di Pelago, che ha consegnato denaro e gioielli.

Una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, si è insospettita alla vista del veicolo sospetto, che precipitosamente si allontanava in direzione Pontassieve: dove è stata intercettata da una pattuglia della Compagnia carabinieri di Pontassieve.

L’uomo alla guida, che palesava nervosismo e insofferenza al controllo, è stato sottoposto a perquisizione sia personale che veicolare, all’esito della quale sono state rinvenute la somma in contanti pari ad euro 50,00 e vari monili in oro, addosso ai due occupanti dell’auto.

Le verifiche eseguite hanno poi consentito di ricondurre una parte dei beni sequestrati al provento della presunta truffa perpetrata poco prima, alle cui vittima sono stati immediatamente restituiti.

Il ventiduenne è stato arrestato con l’accusa di tentato furto per aver cercato di rubare, oltre alla refurtiva già riconsegnata dall’anziana, ulteriori oggetti preziosi. L’accusa, per lui, è truffa aggravata e ricettazione. Il complice cinquantenne è stato denunciato per truffa aggravata in concorso e ricettazione.


Gatto

Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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