Istat: Pil dell’Italia a più 0,9%. Oltre le aspetttive del governo. E il debito pubblico cala
Migliora l’economia italiana. Lo certificano i dati Istat. La crescita è stata dello 0,9%. La stima diffusa il 30 gennaio scorso in base alle rilevazioni trimestrali indicava invece un aumento del Pil dello 0,7%. Il dato diffuso oggi, 1 marzo 2024, è superiore alle previsioni della Nadef che fissavano la crescita del Pil 2023 allo 0,8%. Nel 2023 il rapporto deficit-Pil si era attestato al 7,2%, a fronte dell’8,6% nel 2022. Le previsioni della Nadef erano di un deficit al 5,3% del Pil.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -7,2%, a fronte del -8,6% nel 2022. In valore assoluto l’indebitamento per il 2023 è di -149.475 milioni di euro, in diminuzione di circa 18,5 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente.
Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -3,4% (-4,3% nel 2022). Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle AP) è positivo e pari a 12.641 milioni di euro (era -23.065 milioni nel 2022), risultato di un aumento delle uscite correnti (circa 17,8 miliardi) e di una crescita delle entrate correnti di circa 53,5 miliardi di euro. Il rapporto debito/Pil nel 2023 migliora e si attesta al 137,3% rispetto al 140,5% del 2022 e al 147,1% del 2021.
“Il rapporto tra l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche e il Pil ha registrato – sottolinea l’istituto – un miglioramento rispetto al 2022, con una pressione fiscale rimasta invariata. La riduzione della spesa per interessi si riflette in un miglioramento del saldo primario”. Nel 2023 le entrate totali delle amministrazioni pubbliche sono cresciute del 6,4% rispetto all’anno precedente. L’incidenza sul Pil è pari al 47,8%.
DEBITO PUBBLICO – Ma è confortante un altro dato: nel 2023 il debito pubblico italiano è sceso al 137,3% del Pil dal 140,5% del 2022. Lo si evince, anche in questo caso, dalle tabelle dell’Istat. Anche il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è in miglioramento ma ancora negativo e pari a -70.864 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil del -3,4% (-4,3% nel 2022). Il dato del debito è decisamente migliore rispetto alle stime della Nadef (140,2%).
GIORGETTI – “I numeri ci dicono che l’emorragia dell’irresponsabile stagione delSuperbonusha avuto un effetto pesante sul 2023, andando purtroppo oltre le già pessimistiche prospettive”. Lo ha dichiarato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, commentando i dati odierni dell’Istat sull’economia e sui conti pubblici italiani nel 2023. “Con la non semplice chiusura di quella stagione, la finanza pubblica dal 2024 intraprende un sentiero di ragionevole sostenibilità”, ha proseguito.
Nel 2023 l’economia italiana ha registrato una crescita dello 0,9%, in decelerazione rispetto al 2022 (4%), ha reso noto l’Istat. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -7,2% (-8,6% nel 2022).