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Addio a Richard Goldthwaite, studioso della Firenze del Rinascimento

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La copertina dell’ultimo libro di Richard Goldthwaite

FIRENZE – Lo storico statunitense Richard A. Goldthwaite, noto studioso specializzato nella storia economica e sociale della Firenze rinascimentale, è morto in Italia all’età di 90 anni. L’annuncio della scomparsa, avvenuta a Firenze, è stato dato oggi dalla Johns Hopkins University di Baltimora, dove era professore emerito di storia moderna. Goldthwaite, che ha insegnato alla Johns Hopkins University dal 1968 fino al 1998, anno del suo pensionamento, ha dedicato la sua carriera a tracciare l’impatto culturale, sociale e politico delle attività e degli sviluppi economici della Firenze rinascimentale, contribuendo al dibattito scientifico sulle origini del capitalismo e del consumismo moderno.

“Richard Goldthwaite è stato un eminente storico economico delle città italiane e ha trascorso gran parte della sua pensione a Firenze”, ha dichiarato Tobie Meyer-Fong, professore e presidente del Dipartimento di Storia dell’università americana. I suoi libri tradotti in italiano sono “La costruzione della Firenze rinascimentale” (II Mulino, 1984); “Ricchezza e domanda nel mercato dell’arte in Italia dal Trecento al Seicento. Cultura materiale e consumismo (Unicopli, 1995), e “L’economia di Firenze nel Rinascimento” (Il Mulino, 2013) premiato dalla Renaissance Society of America con il Phyllis Goodhart Gordan Book Prize per il miglior libro sul Rina­scimento pubblicato negli Usa nel 2010. Con Giulio Mandich ha pubblicato “Studi sulla moneta fiorentina (secoli XIII-XVI)” (Olschki, 1994), fondamentale indagine sulle monete di conto basata sia sulla legislazione che sull’attività contabile, collocando l’argomento nel contesto economico più ampio del sistema monetario.

Goldthwaite ha curato, insieme a Enzo Settesoldi e Marco Spallanzani Due libri mastri degli Alberti: una grande compagnia di Calimala, 1348-1358 (2 volumi; Cassa di Risparmio di Firenze, 1995). La sua opera più recente è Orpheus in the Marketplace: Jacopo Peri and the Economy of Late Renaissance Florence, scritto insieme al musicologo Tim Carter (I Tatti Studies in Italian Renaissance History, Harvard University Press, 2013). Il musicista fiorentino Jacopo Peri (1561-1633) è noto per essere stato il compositore delle prime opere liriche, tra cui la prima rimasta completa, Euridice (1600), in cui cantò il ruolo di Orfeo. Un’ampia collezione di libri contabili recentemente scoperti, appartenenti a lui e alla sua famiglia, ha messo di approfondire la vita professionale e personale di Peri. Richard Goldthwaite con Tim Carter hanno fatto molto di più che scrivere una biografia: la loro indagine mette in luce il notevole valore di tali documenti finanziari come fonte primaria per un intero periodo.

I numerosi articoli di Goldthwaite hanno esplorato la musica, l’arte, l’agricoltura e l’edilizia della Firenze rinascimentale e le relazioni economiche tra mecenati e artigiani, spiegando le complessità dei settori commerciale, bancario e artigianale della città. Durante un anno sabbatico trascorso a Firenze nel 1981, Goldthwaite scoprì una serie di libri contabili rilegati in pelle, alcuni dei quali risalenti al XVII secolo, che gli avrebbero permesso di pubblicare nel 2000 la storia di Villa Spelman, la proprietà di Johns Hopkins University in cima a una collina fiorentina, che la Krieger School dell’ateneo americano ha venduto nel 2008 per sostenere la formazione dei laureati.

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