Maggio Musicale: a Daniele Gatti, direttore principale, il Premio Abbiati
FIRENZE – Si è riunita il 25 aprile 2024, presso la sede dell’Associazione Musicale Lucchese, la commissione della 43a edizione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati”, decidendo di assdegnare l’ambito riconoscimento al maestro Daniele Gatti.
“Il Premio Abbiati – ha dichiarato il presidenteAndrea Estero– da più di quarant’anni ha la funzione di raccontare la vita musicale italiana portando all’attenzione istituzioni e realtà di grande valore, talvolta trascurate dalla stampa nazionale. È il caso di molti premiati in questa edizione. Le assegnazioni di quest’anno riconoscono anche la ripresa e il vigore di istituzioni che nel passato più o meno recente hanno vissuto momenti difficili – come il Teatro Regio di Torino o il Maggio Musicale Fiorentino, puntando sul ruolo trainante del suo Direttore principale,Daniele Gatti– e che oggi invece possono guardare al futuro con un rinnovato ottimismo”.
Il sovrintendente del MaggioCarlo Fuortes, commenta il premio almaestro Gatti: “Sono molto felice, anche a nome di tutto il teatro, che l’Associazione Critici Musicali abbia assegnato l’ambìto premio Abbiati per la migliore Direzione al maestro Daniele Gatti, direttore principale del Maggio, e mi congratulo con lui per questo riconoscimento così prestigioso. Al di là dell’altissimo valore artistico di Gatti, ringrazio l’Associazione per la motivazione che ha indotto i critici al conferimento: il ruolo trainante che il maestro ha avuto e ha al Maggio e il riconoscimento del ritrovato vigore del Maggio Fiorentino che può guardare con ottimismo verso il futuro“.
E ancora: “Il maestro è stato, nel periodo della crisi e del commissariamento, un punto di riferimento imprescindibile e insostituibile per il nostro teatro e non ha fatto mai mancare il suo sostegno, le sue idee e le sue proposte di programmazione che hanno consentito, nonostante le difficoltà, che il Teatro continuasse a garantire al pubblico l’alto profilo di qualità che caratterizza la sua lunga storia. Questo segno di fiducia, inoltre, mi inorgoglisce e conforta una volta in più la convinzione delle grandi potenzialità del nostro Maggio. È un segno molto importante e gratificante anche perché viene da coloro che seguono per lavoro, attentamente e con competenza, la programmazione e l’evoluzione delle istituzioni musicali italiane”.