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Firenze, Festival del Maggio: Daniele Gatti dirige il «Magnificat» di Petrassi e la Decima di Šostakovič

Daniele Gatti con l’Orchestra e il Coro del Maggio (foto MMF)

FIRENZE – Per l’86º Festival del Maggio Musicale Fiorentino domenica 5 maggio alle 20 Daniele Gatti sarà sul podio della Sala Grande del Teatro del Maggio (piazza vittorio Gui) per un concerto dal programma raro e molto interessante: il Magnificat di Goffredo Petrassi, che, oltre a schierare con l’orchestra anche il coro, si avvale della voce solista del soprano Eleonora Bellocci, e la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 di Dmitrij Šostakovič. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

Si apre con un brano dalla forte impronta sacra, in linea con il cartellone del concerto del 13 aprile – che ha visto in programma il Salmo 13 di Alexander Zemlinsky – e con quello che sarà l’ultimo concerto del maestro Gatti nell’ambito dell’86ºFestival del Maggio, il 7 giugno in Sala Mehta, quando eseguirà il Salmo IX, sempre di Petrassi. Questi, nato alle porte di Roma nel 1904, mosse i primi passi tra le fila dei pueri cantores della Schola Cantorum della Chiesa di San Salvatore in Lauro. Al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in organo e composizione, si cimenta con le polifonie ardite di Josquin Desprez e Palestrina ma al contempo viene folgorato dal modernismo di Igor Stravinskij.

Così, come altri colleghi della sua generazione, inizia sotto la spinta della corrente neoclassica, che lo porta a rielaborare forme musicali del passato in modo nuovo ed eclettico. IlMagnificatper soprano leggero, coro e orchestra fu realizzato tra il 1939 e il 1940 ed eseguito per la prima volta il 4 maggio 1941 al Teatro Adriano di Roma sotto la direzione di Bernardino Molinari. Come il Salmo IX, che aveva consacrato il nome di Petrassi solo pochi anni prima, anche ilMagnificatè un’importante pagina corale basata su un testo sacro, dal Vangelo di Luca: è il canto intonato dalla Vergine Maria dopo l’Annunciazione; qui la Vergine, con voce agile e cristallina di soprano leggero, si libra sui vari interventi corali, prima di arrivare a una grandiosa fuga per l’intonazione del Gloria che però non termina in modo trionfale, ma con un pianissimo sull’Amen finale.

Nella seconda parte la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 di Dmitrij Šostakovič: composta fra il luglio e l’ottobre del 1953 (a circa 8 anni dalla precedente e poco dopo la morte di Stalin) fu eseguita per la prima volta nel dicembre dello stesso anno, ottenendo fin da subito una vasta eco ma finendo però sotto l’occhio dell’Unione dei compositori sovietici, che criticò il tono della partitura, ritenuta troppo pessimistica rispetto alle caratteristiche celebrative e positive che il regime in parte cercava di imporre alla musica.

Articolata nei quattro canonici movimenti, la Sinfonia presenta una scrittura chiaroscurale e ricca di allusioni. Nel primo e lunghissimo movimento in tempo Moderato un tema desolato simile a una trenodia, affidato inizialmente a violoncelli e contrabbassi, si muove strisciando in orchestra come un’idea fissa. Segue poi un Allegro brevissimo e dalla potenza espressiva stupefacente.

Il ritratto del dittatore è caratterizzato da un ritmo violento e brutale di marcia, da blocchi sonori che si scontrano e dall’uso del tritono, l’intervallo diabolico per antonomasia nella storia della musica. Il terzo tempo (Allegretto) riprende, trasformato nel ritmo di valzer, il tema ondeggiante del primo movimento a cui l’autore contrappone un motto costruito sulle note re-mi bemolle-do-si, il crittogramma del proprio nome secondo la notazione anglosassone già utilizzato in altre opere.

Nel finale, un Allegro introdotto da un Andante, ritroviamo l’incedere aggressivo del secondo movimento. All’inciso tematico del dittatore si oppone il motto del nome del compositore che innerva il discorso musicale fino alle ultime battute in cui Šostakóvič afferma trionfante la ritrovata libertà artistica.

Durata complessiva 1 ora e 30 minuti circa più intervallo.

Visibilità limitata e ascolto: 10€ – Galleria: 30€ – Palchi: 40€ Platea 4: 50€ – Platea 3: 60€ – Platea 2: 70€ – Platea 1: 80€; biglietti in vendita in biglietteria, in tutti i punti box office e online (senza diritti di prevendita) sul sito del Maggio

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