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Inchiesta in Liguria: gli Spinelli rispondono al gip. Il figlio: “Ha fatto tutto papà”. L’avvocato: “Toti non si è dimesso”

Inchiesta In Liguria
Aldo e Roberto Spinelli salgono sullo yacht Leila, ormeggiato presso i pontili di Marina Fiera Genova, il primo dicembre 2021. La foto è agli atti dell’inchiesta ligure

GENOVA – L’avvocato del presidente Toti allarga le braccia: “Ho parlato con lui da pochissimo e escludo al 100% che si sia dimesso. Non so perché si mettono in giro certe voci. Domattina fisseremo il giorno dell’interrogatorio, che spero di fare in settimana, poi vedremo”.

Ma quello che si sta chiudendo, lunedì 13 maggio 2024, è stato il giorno degli imprenditori e della loro difesa dalle accuse contestate dalla Procura di Genova nell’indagine per corruzione che ha coinvolto il governatore Giovanni Toti, il suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani e l’imprenditore Aldo Spinelli.

A comparire davanti al giudice Paola Faggioni sono stati Aldo Spinelli, il figlio Roberto e Francesco Moncada, ex consigliere di amministrazione di Esselunga, destinatario di una misura interdittiva. Secondo l’ipotesi dell’accusa sarebbe responsabile di un finanziamento illecito per un pagamento “occulto” di alcuni passaggi pubblicitari su un pannello esposto sulla Terrazza Colombo per le comunali del giugno di due anni fa in cambio dello sblocco di pratiche per aprire punti vendita Esselunga a Sestri Ponente e Savona.

Aldo Spinelli, per circa un’ora ha risposto al giudice”: “Ho detto tutto, tutto..” ha affermato al termine dell’interrogatorio aggiungendo di non essere preoccupato e di ritenere “di meritarmela la libertà”. Come poi ha spiegato il suo legale, Andrea Vernazza, “si è sfogato”. Uno sfogo di cui nulla è stato detto ufficialmente ma, da quello che è trapelato, l’imprenditore nel quadro da lui tracciato si sarebbe difeso dicendo di aver sempre avuto a cuore gli interessi del porto e di aver “agito solo per quegli interessi” che sono poi anche della città. Ha ribadito poi che i finanziamenti erano “regolari”.

Il figlio Roberto, invece, anche lui con una misura interdittiva, ha ripetuto quello che emerge dalle intercettazioni agli atti del fascicolo: ossia che lui non era d’accordo con il padre, non condivideva la sua gestione imprenditoriale “di versare soldi alla politica”, in questo caso al Comitato Toti. In sostanza si sarebbe chiamato fuori attribuendo le responsabilità al padre. “Ha fatto tutto lui”, avrebbe detto.

Moncada invece, assistito da un pool di legali guidato dalla Professoressa Paola Severino, ha reso dichiarazioni spontanee, e si è proclamato innocente. Ha sottolineato poi che in occasione dell’incontro in Regione del 17 marzo 2022 “ha sempre inteso agire nel pieno rispetto della legalità e in assoluta trasparenza, “alla luce del giorno” ed ha negato pertanto di “aver aderito ad alcun patto illecito”. Riguardo agli aspetti tecnici e burocratici della pratica di Sestri, Moncada ha tenuto a precisare che “ha avuto un iter molto lungo e articolato, avviata a livello Comunale nel lontano agosto 2010, passata attraverso sentenze favorevoli del Tar e del Consiglio di Stato, e infine approdata in questi giorni alla fase della prima conferenza dei servizi. Di contro la pratica di Savona non necessitava di alcun passaggio regionale”.

Cozzani, accusato tra l’altro di aver favorito alcune cosche di Cosa nostra, ha negato gli addebiti (ha reso dichiarazioni spontanee), pur non rispondendo al gip di La Spezia. Stessa linea tenuta l’11 maggio da Toti. C’è attesa per il suo interrogatorio davanti ai pm che domani dovrebbe essere fissato. Sempre oggi i pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde hanno sentito la deputata Ilaria Cavo e Beatrice Cozzi Parodi. Quest’ultima ha ricevuto regali, come una borsa Chanel, da parte di Signorini però pagata, come i soggiorni a Montecarlo e il resto, da Aldo Spinelli. Nei prossimi giorni verrà sentita anche l’altra donna che lo ha accompagnato, Tamara Musso.

Tra gli altri testimoni che verranno convocati anche il sindaco di Genova,Marco Bucci.

Infine, va evidenziato, dagli atti emergerebbero altri potenziali filoni rispetto alle contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare, e oltre ai presunti affari attorno al porto e alla grande distribuzione e ai rifiuti, affiorerebbero anche interessi sulla sanità, in particolare quella privata, e il Covid: nel filone sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista di Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una maxi frode da un milione e 200mila euro sulle mascherine.

Tra gli altri testimoni che verranno convocati anche il sindaco di Genova,Marco Bucci.

Infine, va evidenziato, dagli atti emergerebbero altri potenziali filoni rispetto alle contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare, e oltre ai presunti affari attorno al porto e alla grande distribuzione e ai rifiuti, affiorerebbero anche interessi sulla sanità, in particolare quella privata, e il Covid: nel filone sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista di Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una maxi frode da un milione e 200mila euro sulle mascherine.

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