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Chico Forti atterrato a Pratica di Mare. Accolto dalla premier Meloni. Andrà in carcere a Verona

Giorgia Meloni con Chico Forti a Pratica di Mare (Foto governo.it)

PRATICA DI MARE (POMEZIA-ROMA) – Il Falcon dell’Aeronautica con a bordo Chico Forti è atterrato all’aeroporto di Pratica di Mare, oggi 18 maggio 2024. Il 65enne trentino è stato rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo 24 anni, condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. Ad accoglierlo la presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Il ritorno di Forti in Italia è considerato uno straordinario successo diplomatico del governo.

Chico Forti sarà trasferito nel carcere di Verona. Rigoroso no comment dei familiari e amici. Il loro auspicio comunque è che “questa vicenda che ormai dura da 25 anni si possa velocemente concludere”. Fanno anche presente che “l’intervento del governo Meloni nelle scorse settimane ha dato un’accelerata all’iter”.

“Il ritorno diChicoForti in Italia è frutto di un grande impegno, costante, silenzioso e serio della diplomazia italiana e del governo, a dimostrazione della grande attenzione e vicinanza delle istituzioni del nostro Paese verso tutti gli italiani detenuti all’estero. Questo è solo l’ultimo di una serie di risultati raggiunti nell’ultimo anno, lavorando lontano dai riflettori e senza alimentare polemiche”. Così la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli.

AGGIORNAMENTO DELLE 18,30

Chico Forti sarà trasferito nel carcere di Rebibbia. Nel penitenziario romano il 65enne trentino, rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida, resterà qualche giorno per poi essere trasferito nel carcere di Verona, forse già lunedì.

“Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre”. Queste le prime parole di Chico Forti, appena atterrato, per la madre 96enne. Forti è apparso, a chi lo ha visto, visibilmente commosso anche durante l’incontro con la presidente del consiglio Giorgia Meloni, che ha ringraziato.

Enrico (Chico) Forti ha incontrato la premier Giorgia Meloni che lo scorso marzo in occasione della sua missione negli Stati Uniti aveva ottenuto il consenso al trasferimento del connazionale, ai sensi della Convenzione di Strasburgo. Da qui è partito l’iter che si è concluso in tempi record mercoledì 15 maggio quando si è svolta l’udienza nella quale Forti ha firmato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia sulla base del diritto italiano. Lo sottolineano fonti di palazzo Chigi.

“Faremo un’istanza per avere il permesso per il detenuto di visitare la madre che ha 96 anni e non si può muovere. La mamma, Loner Forti, si trova a Trento e credo non veda il figlio da circa dieci anni”. A dirlo è l’avvocato Carlo Della Vedova, legale in Italia di Chico Forti. Anche l’aspetto umanitario, ha puntualizzato l’avvocato, ha “accelerato la procedura ed è anche stata considerata dalla Corte di Appello di Trento quando è stata recepita la sentenza americana”.

A Chico Forti sarà notificato l’ordine di esecuzione della pena, firmato dal procuratore generale di Trento. Una volta risolto il nodo politico nei mesi scorsi, la parte esecutiva è stata di competenza del ministero della Giustizia che, con un lavoro dietro le quinte, ha coordinato le procedure affrontando le questioni tecniche sia sul fronte americano sia italiano.

“Questo è un giorno speciale, è il giorno! Oggi possiamo dire di non aver fatto tutto invano: anche se tante volte abbiamo perso le speranze e sembrava che questo obiettivo non si potesse raggiungere, invece è avvenuto, anche grazie a chi ha gestito bene questo passo importante”. Così, in un videomessaggio, Gianni Forti, zio di Chico. “Il suo esempio di resistenza, di tenacia ci ha stimolati a tenera alta l’attenzione su di lui, e a far sì che un giorno potesse rimettere il piede nel suo Paese, tra la sua gente”.

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