Libri: “Assalto alla fabbrica”, Giovanni Mari racconta il dramma degli operai deportati a Mauthausen
Il collega Giovanni Mari, capo redattore de “Il Secolo XIX” di Genova, racconta una drammatica pagina di storia scritta 80 anni fa dai nazisti in Italia.
“Il 16 giugno del 1944 i fascisti della Repubblica Sociale italiana spalancarono le porte delle fabbriche genovesi ai nazisti cacciatori di schiavi: vennero requisiti e deportati 1.500 operai. Il rastrellamento fu particolarmente violento, il viaggio su treni piombati. La loro casa fu il lager di Mauthausen, per lavorare nell’industria militare del Reich, soffrendo la fame e il gelo”.
“I nazifascisti non scelsero quelle fabbriche per caso: volevano procurarsi manodopera di alto livello, ma soprattutto stroncare la caparbietà operaia, che nei mesi precedenti aveva inferto duri colpi alla produzione e alla propaganda repubblichina con una raffica di agitazioni, scioperi e boicottaggi. Giovanni Mari ripercorre questi fatti a ottant’anni di distanza, raccontando attraverso questo episodio la deportazione per ragioni politiche di oltre 23mila italiane e italiani e di oltre 100mila lavoratori e dimostrando la complicità dei fascisti nella costruzione della macchina dell’oppressione nazista.”