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Italia-Bosnia a Empoli (stasera, 20,45): Spalletti va all’Europeo ripartendo dalle radici. Anche per smentire Mourinho. Formazioni

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Luciano Spalletti (Foto sito Nazionale italiana)

EMPOLI – Torna a casa, Luciano Spalletti: in vista del debutto nelle finali dell’Europeo (sabato 15 giugno, a Dortmund contro l’Albania), stasera porta la “sua” Italia nella “sua” Empoli. Cioè in quello stadio Castellani dove, per lui, tutto cominciò nel 1994. Portava i giocatori empolesi a vedere la sua nuova casa (poi diventata imponente fattoria) dicendo che dovevano vincere per permettergli di completarla. A Empoli (stasera, 20,45, Rai1) mister Luciano priova la sua nazionale contro la Bosnia. Dopo l’insipido 0-0 contro la Turchia. Fra l’altro c’è la frase anticipatica di Mourinho da smentire: “Le favorite per gli Europei? Tutti la pensano come me: Portogallo, Francia, Inghilterra, Germania e Spagna”. E l’Italia di Spalletti? “L’Italia non ha abbastanza talento in questa generazione, non credo vincerà”.

RICORDI – Ambiente ideale. L’Empoli di Fabrizio Corsi è rimasto gloriosamnte in serie A. Forza Luciano e forza azzurri. E’ la prova generale prima della partenza per la Germania, a soli sei giorni dal debutto di Dortmund. “Mi aspetto di vedere che si mettano in pratica quelle che sono state le analisi fatte dopo la partita contro la Turchia – ha spiegato Spalletti, anticipando l’impiego di Scamacca come centravanti -. Empoli? Li ho comprati tutti io i biglietti dello stadio (ride, ndr). Sono tutti miei amici, sicuramente mi sentirò a casa perché lì ho vissuto momenti bellissimi: la mia infanzia, sono stato calciatore di una squadra di bambini, poi calciatore della prima squadra, poi allenatore delle giovanili, poi allenatore della prima squadra. Abbiamo lottato per vincere i campionati, per la salvezza: è un’esperienza che mi dà emozioni fortissime quando me la ricordo. Per me sarà come giocare una partita dell’Europeo”.

EMPOLI – Spalletti non poteva immaginarsi, trent’anni fa (nel giugno del 1994, con l’Empoli, si stava giocando il playout salvezza in C1 contro l’Alessandria, poi vinto), di ritrovarsi sulla panchina del Castellani da Ct della Nazionale.

EUROPEO – “Quando sono partito – continua – avevo ambizioni un giorno di poter entrare nello spogliatoio di una squadra di Serie A, ma era impossibile pensare che sarei arrivato a questo punto. Il futuro ce l’abbiamo tutti davanti, ma bisogna pensare a quelle che sono le azioni, l’umiltà, la convinzione per costruirlo”. Un concetto che Spalletti ripete anche a proposito dei giocatori e delle ambizioni in vista dell’Europeo. “Il futuro ci viene concesso d’ufficio: poi si va a lavorare in maniera seria e si aspira al massimo. Per noi è aperto tutto, ed è giusto che sia così. Non ci sarà mai una posizione di tranquillità vestendo la maglia azzurra e noi dobbiamo essere capaci di gestire questa responsabilità. Dire a questi ragazzi che l’unico modo corretto di vestire questa maglia è vincere, però, non è corretto”.

FEDERAZIONE – E lì affiorano altri ricordi, quelli di un anno fa. “Quando sono arrivato c’era una ferita aperta molto importante – ha sottolineato Spalletti -. All’Europeo ci siamo andando, vediamo di crescere ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Non vogliamo essere gli hacker di noi stessi: si sta qui dalla mattina alla sera con tutta la Federazione a stare vicino ai ragazzi. Abbiamo una squadra forte: non sono io che ho scelto questi 26 ragazzi, sono loro che si sono meritati che io li scegliessi”.

PELLEGRINI – Si passa poi ai singoli, a cominciare da Lorenzo Pellegrini, che indosserà la maglia numero 10. “Ha le qualità e la pasta per indossare quel numero. Sa galleggiare nei mezzi spazi, sa calciare le punizioni e i rigori, ha il piede per mettere quella ‘palletta’ in poco spazio, ha modo di scannerizzare quello che ha dietro le spalle, vede oltre il primo passaggio, sa saltare l’uomo nello stretto. A quel numero ci si avvicina anche Barella, che però è un giocatore che va anche a scontrarsi con gli avversari”. Barella che, contro la Bosnia, non ci sarà: “Ma sulle sue condizioni c’è ottimismo dal primo momento. Quando si va a verificare un affaticamento c’è una visione non chiarissima: se si aspetta un giorno o due le cose diventano più chiare. Non può essere a disposizione per la partita di Empoli, ma per quella con l’Albania siamo fiduciosi”.

FAGIOLI – Il Ct ha annunciato l’impiego in difesa di Buongiorno e a centrocampo di Fagioli, già visto nel secondo tempo a Bologna: “Ha bisogno di minutaggio, giocherà domani insieme a Jorginho. Bisogna essere bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po’ di roba in più rispetto a ciò che fin qui abbiamo fatto vedere. Dobbiamo stare più nel settore centrale e provare a comandare la partita: bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona di campo dobbiamo gestirla. Noi abbiamo un po’ tutto con questi 26 giocatori”. Infine un giudizio sulla Bosnia: “Sono una squadra che fa della ripartenza la sua prima qualità. Hanno un blocco abbastanza basso e danno la sensazione di gestire la partita in modo equilibrato. Dovremo essere bravi noi nella gestione nella loro metà campo, mantenendo allo stesso tempo un reparto di guardiani che faccia le cose in maniera corretta”.

VICARIO – Empoli è nel cuore di Luciano Spalletti, ma anche di Guglielmo Vicario, che ha vestito la maglia dei toscani per due stagioni, prima di lanciarsi nell’avventura con il Tottenham. Contro la Turchia è stato il friulano a difendere la porta della Nazionale. “Le decisioni le prende il mister – spiega -. Io sono pronto in qualsiasi caso: sono pronto per giocare o per dare una mano da fuori, importante per il gruppo che vogliamo si crei. L’interesse comune è la maglia azzurra. Sarà super emozionante tornare per la prima volta al Castellani con la maglia della Nazionale: sarà un momento magnifico per i miei genitori, per tanti empolesi che mi hanno voluto bene e mi vogliono bene, e per me un’emozione enorme. L’Empoli mi ha dato la reale possibilità di farmi vedere in Serie A e di giocare in Premier League. Ora mi sento più uomo, più maturo: loro hanno avuto il coraggio e la follia di mettermi in mostra, e per questo sarò sempre grato”. Una crescita continua, quella di Vicario, sia come calciatore che come uomo.

INGHILTERRA – “L’esperienza in Inghilterra fa parte di un bagaglio di crescita che fa bene a ogni atleta e a ogni persona: sono contento della scelta che ho fatto. A volte il fatto di andarsi a confrontare con una cultura e una lingua diverse può essere difficile: ci vuole un po’ più di adattamento, però penso ne valga la pena. L’Europeo? Siamo pronti: si può sempre migliorare, ma si lavora per questo. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore che tutti i giorni batte sui tasti corretti: noi siamo degli umili e ambiziosi esecutori, senza sentirsi inferiori a nessuno. Le qualità di questa Nazionale siano tante e differenti, dobbiamo solo essere in grado di metterle in campo”. Esattamente cinque anni fa, il 9 giugno del 2019, Vicario da portiere del Venezia retrocedeva dalla Serie B alla Serie C perdendo ai rigori contro la Salernitana. Cinque anni dopo, è uno dei portieri della Nazionale. Coincidenze della vita.

Le probabili formazioni

ITALIA (3-4-2-1): Donnarumma; Darmian, Buongiorno, Calafiori; Bellanova, Jorginho, Fagioli, Cambiaso; Frattesi, Chiesa; Scamacca. Allenatore: Spalletti

BOSNIA ERZEGOVINA (3-5-2): Vasilj; Ahmedhodzic, Katic, Radeljic; Bicakcic, Hajradinovic, Saric, Tahirovic, Gazibegovic; Gigovic, Demirovic. Allenatore: Barbarez

ARBITRO: Theouli (Cipro)


Bennucci

Sandro Bennucci

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