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Elezioni: Giorgia Meloni (28,9%) rafforza il governo. Bene il Pd (24,5%). Crolla il M5S. Renzi rischia. Firenze: ballottaggio Funaro-Schmidt

Giorgia Meloni

ROMA – Intorno alle 2 di stanotte, 10 giugno 2024, Giorgia Meloni, raggiante, ha ringraziato gli elettori: il 28,9% di Fratelli d’Italia nelle ultime proiezioni è considerato un risultatone. Che rafforza il governo insieme al 9,70% di Forza Italia e al 9,18% della Lega che sembrava essere più indietro ma che, alla fine, tiene la posizione. I panegirici dei grandi opinionisti che s’infervorano per gli zero virgola, francamente non hanno molto senso.

Cresce il Pd targato Schlein, al 24,5, crolla invece al 10,5% il M5S di Conte. Risultato lusinghiero per Avs (al 6,8%) che esulta e manda Ilaria Salis a Strasburgo. Fiato sospeso, invece, per Stati Uniti d’Europa, con Matteo Renzi, che all’ultima proiezione – la quinta – balla sotto la soglia del 4%, (3,9%) così come Azione di Carlo Calenda quotata al 3,2%.

Per quanto riguarda Firenze, ci sarà il ballottaggio fra Sara Funaro (Pd) ed Eike Schmidt (Centrodestra).

Ma uno su tutti è il dato che balza agli occhi. Ed è il nuovo record storico dell’astensionismo: solo il 49,67% degli aventi diritto – meno di un italiano su due – si è recato alle urne (alle ultime europee nel 2019 erano stati il 54,5%, in calo rispetto alla tornata del 2014 quando la percentuale era stata del 57,22%). Un dato, ma soprattutto un trend, che apre una riflessione sia nei partiti di maggioranza che di opposizione.

Esulta intanto Giorgia Meloni, unico caso in Europa di una premier in carica a vincere la competizione (“l’Italia si presenta al G7 e in Europa con il governo più forte di tutti”, rivendica), che ha seguito da casa con la sorella Arianna le prime proiezioni per poi raggiungere giornalisti e militanti al Parco dei Principi per un’analisi più approfondita del voto. “Un voto, questo, più bello di quello del 2022”, spiega sottolineando che “dopo due anni di governo nella peggiore situazione possibile” il voto ci ha detto “non speriamo che voi siate ma voi siete”.

“E’ un risultato per noi straordinario, siamo il partito che cresce di più dalle politiche”, scandisce sull’altro fronte Elly Schlein dal Nazareno che vede accorciarsi “le distanze rispetto a FdI” e sente forte la responsabilità “di costruire l’alternativa” continuando “a essere testardamente unitari” per “costruire l’alternativa” anche alla luce del fatto che “la somma delle forze di opposizione supera quella della maggioranza”.

Tutt’altro umore – invece – si respira al quartier generale dei 5 stelle che con Giuseppe Conte annunciano “una riflessione interna” prendendo “atto del risultato, sicuramente molto deludente”. “Potevamo fare meglio” è la sua amara constatazione davanti ad una “valutazione dei cittadini insindacabile”.

Gioisce invece Antonio Tajani: “Un risultato straordinario, Forza Italia cresce rispetto a tutte le ultime elezioni” dice il leader azzurro che immediatamente aggiunge che “da stasera, il centrodestra e il PPE sono più forti” allontanando così possibili nubi sulla maggioranza. Anzi, secondo quanto viene riferito, tra gli azzurri c’è fiducia, moderazione, calma e già un occhio rivolto alla formazione della nuova Commissione Ue.

“Il centro è nel centrodestra”, osserva Maurizio Lupi di Noi Moderati che ha corso assieme a Fi preannunciando “dalla prossima settimana, una volta analizzati bene i flussi dei voti, una riflessione su questo” alla luce dei risultati alle Europee della lista FI-Nm e di quelli di Matteo Renzi e Carlo Calenda.


Sandro Bennucci

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