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Grosseto, corriere scomparso sull’Amiata: fermati due uomini. Ancora nessuna traccia di Del Rio

Auto dei Carabinieri

GROSSETO – Sono due le persone fermate nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Nicolas Matias Del Rio, il corriere 40enne residente ad Abbadia San Salvatore (Siena) di cui non si hanno più notizia dal 22 maggio 2024 sull’Amiata. L’ultima volta l’uomo era stato visto a Castel del Piano, sull’Amiata (Grosseto) mentre stava facendo una consegna.

I due fermati, bloccati nei giorni scorsi, sono un uomo di origine albanese di 33 anni, e un turco di 42: i reati a loro contestati sono rapina e danneggiamento a seguito di incendio del camion del corriere, ritrovato bruciato il 24 maggio a Roccalbegna. Altri componenti della banda che presumibilmente avrebbe svaligiato il camion del corriere sono attualmente ricercati: il carico trasportato dal 40enne era composto da borse prodotte da pelletterie del polo della moda di lusso sull’Amiata, valore quasi 500mila.

L’albanese, è stato arrestato dai carabinieri all’aeroporto di Ciampino mentre stava per imbarcarsi su un volo per Tirana. Il turco è stato invece fermato ad Arcidosso. Secondo l’ipotesi degli inquirenti farebbero parte di un’organizzazione non nuova a colpi del genere. A coordinare le indagini il pm Giovanni De Marco. Domani, martedì 18 giugno, è stata fissata l’udienza di convalida del fermo.

AGGIORNAMENTO DELLE 20.40

I due fermati sono operai agricoli residenti da molti anni nell’Amiata, l’albanese di 33 anni a Castel del Piano, il turco di 28 anni ad Arcidosso. Gli inquirenti li tenevano d’occhio e appena è stato chiaro che veniva tentata la fuga fuori dall’Italia è scattato il fermo.

Le indagini grossetane riconducono entrambi a una banda in corso di individuazione, che a sua volta sarebbe collegata alla malavita dell’Est Europa. La trappola al corriere argentino, la rapina di un carico di valore ingente – borse di marca cui sarebbe stato posto dopo la rifinitura il marchio Gucci, si parla di 500.000 euro di valore -, le modalità e la sparizione dello stesso trasportatore tradiscono modalità da professionisti del crimine che in Maremma e sull’Amiata riportano alla memoria il banditismo dei sequestri di persona degli anni ’70 e ’80.

I due sono difesi dall’avvocato Bianchini di Arcidosso e al momento, da quanto emerge finora, non è nota la posizione che terranno in sede di interrogatorio, cioè se risponderanno alle domande del giudice della convalida o se si avvarranno della facoltà di non rispondere. La banda di cui fanno parte avrebbe eseguito altri colpi importanti, su merce di valore, agendo sottotraccia, la loro collaborazione con la giustizia potrebbe dare un contributo a sgominarla.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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