Skip to main content

Città del Vaticano: no vax difendono Viganò, accusato di scisma. Spagna: la rivolta delle “suore dei cioccolatini”

Papa Bergoglio

E’ “l’unico che abbia avuto il coraggio di denunciare l’asservimento della Chiesa al pensiero unico! Papa Francesco che ha licenziato i dipendenti vaticani non vaccinati!”.

Così, all’indomani della notizia di un procedimento del Vaticano perscismacontro monsignor Carlo Mario Viganò, l’associazione no-vax Reaction19 difende l’ex Nunzio in Usa.

VIGANO’ – Monsignor Viganò avrebbe criticato in più occasioni Papa Francesco, per le posizioni su gay, ambiente, immigrati e vaccini, arrivando a chiederne anche le dimissioni. La notizia dunque era nell’aria da tempo ma ieri, 21 giugno 2024, è arrivata la formalizzazione giuridica: monsignor Carlo Maria Viganò, 83 anni, ha commesso il “delitto discisma“.

“ONORE” – Per comunicargli le “accuse” e le “prove” il dicastero vaticano per la Dottrina della Fede lo ha convocato a comparire, “munito di documento di riconoscimento in corso di validità”. A renderlo noto è lo stesso presule, che sul suo blog rivendica di non riconoscere né papa Francesco né il Concilio vaticano II, che definisce “il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “chiesa sinodale” è necessaria metastasi”. L’ex Nunzio in America, commenta: “Considero le accuse contro di me un onore”.

PAROLIN – Per il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, “Monsignor Viganò ha assunto alcuni atteggiamenti a cui deve rispondere. E’ normale che la Dottrina della Fede abbia preso in mano la situazione e stia svolgendo quelle indagini che sono necessarie per approfondire la vicenda”.

SPAGNA – In Spagna sono note come le ‘Suore dei cioccolatini’ per la loro maestria nel produrre dolci a base di cioccolato, ma ora il gruppo di suore clarisse di Belorado, un piccolo paesino nella provincia di Burgos, sta facendo notizia per la decisione di ribellarsi alla Chiesa di Roma. Tutto è iniziato a metà maggio quando la badessa della comunità, che conta 15 suore, Isabel de la Trinidad, ha reso pubblico un Manifesto cattolico di 70 pagine in cui comunicava la decisione delle suore di lasciare la Chiesa cattolica ponendosi sotto la tutela e la giurisdizione di Pablo de Rojas Sanchez-Franco, cattolico scomunicato nel luglio 2019 e fondatore della ‘Pia Unione di San Paolo Apostolo’. Da quel momento si è aperta la crisi con la Chiesa.

ARCIVESCOVO – L’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, nominato comissario pontificio e incaricato dalla Santa Sede di gestire il caso, ha chiesto la consegna delle chiavi del monastero in cui si trovano le suore, e ha dato tempo fino a oggi alle clarisse per presentarsi al Tribunale ecclesiastico per esporre la loro posizione.Le suore si sono rifiutate di consegnare le chiavi del monastero, e hanno deciso di non comparire in Tribunale in quanto, hanno spiegato, non riconoscono l’autorità della Chiesa di Roma. “Le suore si sono separate dalla Chiesa del Concilio Vaticano II perché vogliono essere cattoliche, e sono arrivate alla conclusione che dopo la morte di Pio XII tutti gli altri sono stati ‘falsi papi’ che hanno insegnato dottrine contrarie alla fede cattolica”, ha detto José Ceacero, portavoce delle suore, soprannominato dai media spagnoli ‘il prete barista’ per il suo passato da bartender.

CEACERO – La Chiesa di Roma “sta insegnando cose che non sono cattoliche”, ha affermato Ceacero. “Le suore sono felici e serene, stanno trascorrendo giorni normali, la loro vita ruota intorno alla preghiera e al lavoro”, ha assicurato, “sono pienamente consapevoli” della reazione che avrebbe avuto la Chiesa e di quello a cui avrebbero dovuto far fronte. Ora, dopo che le clarisse non si sono presentate al Tribunale ecclesiastico, si attende la risposta della Chiesa cattolica. Secondo Ceacero le suore non riusciranno a essere sgomberate dal monastero. Le clarisse hanno deciso di comunicare con il pubblico aprendo un canale Instagram, in cui hanno raccontato la loro storia e hanno cercato di fugare i dubbi emersi sui reali motivi di questoscisma.

CLARISSE – Secondo quanto trapelato sui media spagnoli, più che una decisione dovuta alla fede, la separazione dalla Chiesa di Roma potrebbe essere motivata da una controversia su un’operazione immobiliare, ovvero l’acquisto del monastero di Orduña, che si trova nei Paesi Baschi. Le clarisse infatti gestiscono sia il monastero di Belorado che quello di Orduña. Non solo, dubbi sono stati sollevati anche sul ruolo avuto dalla badessa della comunità, suor Isabel de la Trinidad, nel convincere le altre suore, versione che la clarissa ha smentito pubblicando su Instagram alcuni video in cui si vedono le clarisse sorridenti, in armonia e in compagnia dei loro parenti.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741