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Morte di Clelia: precipitata nel vano dell’ascensore. Indagini sulla porta semi aperta

Clelia Ditano, la ragazza di 25 anni morta dopo essere caduta all’interno di un vano ascensore in una palazzina in via Piave, a Fasano, in provincia di Brindisi (FACEBOOK CLELIA DITANO)

BRINDISI – Perchè la porta dell’ascensore era semi aperta? Su disposizione della Procura di Brindisi, i Carabinieri hanno sottoposto a sequestro penale i locali e l’impianto ascensore della palazzina ex Iacp (oggi Arca Nord Salento) a Fasano, tra via Saragat e via Piave, dove ieri, 1 luglio 2024, è stata trovata senza vita Clelia Ditano, 25 anni. Ancora da accertare con precisione il momento del decesso che sarebbe avvenuto poco dopo l’alba di lunedì 1 luglio 2024.

Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori della Asl di Brindisi, servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (Spesal), ma si è verificato che non è di loro competenza perché non ci sono lavori nell’edificio né manutenzioni. I carabinieri stanno accertando la dinamica.

A dare l’allarme eerano stati i genitori che, intorno alle 6 del mattino, hanno tentato di chiamare la figlia, che non era in casa, e hanno sentito lo squillo del cellulare provenire dal vano ascensore. Così è avvenuta la tragica scoperta. La ragazza viveva in un appartamento al quarto piano, dove la porta del vano sarebbe stata trovata semi-aperta, ed è precipitata nel vuoto, per oltre dieci metri, cadendo sull’ascensore che invece era fermo ai piani sottostanti.

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