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Legambiente e Goletta verde: acqua toscana fuorilegge (65% dei campioni) vicino alle foci dei fiumi

Goletta verde sulle coste italiane
Goletta verde (Foto d’archivio)

Legambiente denuncia una situazione critica nelle foci dei alcuni fiumi, nei canali e nel mare della Toscana. Lo fa attraverso i campioni di acqua prelevati da Goletta Verde. La campagna estiva 2024 boccia la qualità delle acque toscane: il 65% dei campioni, praticamente due su tre, è risultato fuori legge. Dei 20 campioni esaminati, 15 prelevati in foci di fiume o canale e cinque a mare, 13 sono risultati fuori dai limiti di legge.

Ben 10 quelli ‘fortemente inquinati’, in quanto superano di oltre il doppio i valori di legge. “Dati abbastanza stazionari però preoccupanti – spiega Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – Pessimi, come li registriamo da anni, quelli della Toscana settentrionale, la grande metropoli estiva che dalla darsena di Viareggio (Lucca) va fino al confine con la Liguria. Diversa la situazione nella Toscana meridionale e nell’Arcipelago dove registriamo piccoli ma significativi miglioramenti”.

I campionamenti sulle acque di transizione sono stati effettuati dai volontari di Legambiente tra il 17 e il 19 giugno 2024, con le analisi microbiologiche affidate a laboratori di Calenzano e Follonica (Grosseto). La provincia con la situazione più critica è quella di Massa Carrara: fortemente inquinate la foce del torrente Carrione, il torrente Lavello in località Partaccia, il fiume Brugiano in località Ronchi e la foce del Versilia a Cinquale, nel comune di Montignoso.

Giudizio negativo, poi, per la foce del Fiumetto a Marina di Pietrasanta e del fosso dell’Abate a Lido di Camaiore in provincia di Lucca, e la foce del canale scolmatore in località Calambrone per Pisa. Scendendo a sud, fortemente inquinate anche la foce del Salivoli a Marina di Salivoli (Piombino) per il Livornese, la foce del del Gora a Follonica e quella del fosso Tagliata Etrusca nel comune di Ansedonia per la provincia di Grosseto.

‘Solo’ inquinati, infine, la foce dell’Arno a Marina di Pisa, quella dell’Osa a Fonteblanda (Orbetello, provincia di Grosseto) e il campione prelevato sulla spiaggia presso il moletto del pesce a Marciana Marina, all’Isola d’Elba.

AGGIORNAMENTO DELLE 16,00

“Il 95% delle aree di balneazione toscane è eccellente. La Toscana è dunque da considerarsi tra le prime regioni per la qualità delle acque dell’intera penisola. Dal monitoraggio effettuato in questi tre mesi dall’Agenzia non emerge al momento un peggioramento della qualità rispetto alla stagione scorsa”.

È quanto ha detto oggi il direttore generale di Arpat Pietro Rubellini intervenendo alla conferenza stampa di Legambiente per illustrare i dati toscani della campagna Goletta Verde 2024. Nei primi tre mesi di controlli, l’Agenzia fa inoltre sapere in una nota di aver prelevato ed analizzato 837 campioni programmati e 28 suppletivi (effettuati a seguito di episodi di inquinamento o per la rimozione di ordinanze di divieto temporaneo), per una media di quasi 290 al mese.

Tra aprile e giugno 2024, si legge, “sono 11 gli episodi di contaminazione delle acque di balneazione durante i controlli programmati in nove aree e due casi nel corso di controlli per segnalazioni da parte del gestore del servizio idrico integrato a seguito di rotture o malfunzionamenti al sistema di collettamento delle acque reflue”. I campioni fuori norma al momento sono l’1,5% sul totale, quasi dimezzati rispetto al 2,8% del 2023. Ma per una valutazione complessiva, spiega ancora Arpat, “bisogna comunque attendere la fine della stagione balneare a settembre”.

L’Agenzia ha anche controllato mensilmente gli 11 tratti di divieti permanenti per motivi igienico-sanitari presenti in Toscana presso foci di fiumi, torrenti e canali: le situazioni peggiori si confermano nel litorale apuano: Parmignola, fossa Maestra, Brugiano, Magliano e Frigido. Infine Arpat sottolinea come “a fronte di numerosi episodi di precipitazioni intense e localizzate lungo la costa toscana in questi mesi, solo il gestore Asa (Livorno, ndr) ha inviato le segnalazioni con il dettaglio delle possibili aree interessate dall’arrivo di acque non trattate (bypass dei depuratori e/o scolmatori fognari) ai Comuni competenti” e che solo “il Comune di Livorno ha correttamente emesso le ordinanze preventive per tutelare la salute pubblica”.



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