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Senna inquinata, organizzatori si scusano: “Fiduciosi per le gare di Triathlon”. Avvenire stronca “ultima cena lgtbq”

Senna inquinata

PARIGI – “A seguito di un incontro sulla qualità dell’acqua tra Parigi 2024, i rappresentanti di World Triathlon e i loro delegati tecnici e medici, Météo France, la città di Parigi e la Prefettura dell’Île-de-Franc, World Triathlon ha preso la decisione di annullare la parte di nuoto della familiarizzazione con il triathlon che avrebbe dovuto svolgersi il 28 luglio alle 8 del mattino. Le gare di corsa e ciclismo si sono svolte come previsto”. Così spiega l’organizzazione dei Giochi di Parigi 2024 in merito alla qualità dell’acqua della Senna.

“Parigi 2024 e il World Triathlon ricordano che la salute degli atleti è la loro massima priorità. Le analisi effettuate ieri sulla Senna hanno rivelato livelli di qualità dell’acqua che, per la federazione internazionale World Triathlon, non forniscono garanzie sufficienti per consentire lo svolgimento dell’evento. Ciò è dovuto alla pioggia caduta su Parigi il 26 e 27 luglio. Viste le previsioni meteo per le prossime 48 ore, Parigi 2024 e World Triathlon sono fiduciosi che la qualità dell’acqua tornerà sotto i limiti prima dell’inizio delle gare di triathlon il 30 luglio. Come osservato nel mese di luglio, con le condizioni estive (più sole, temperature più elevate, prolungata assenza di pioggia) la qualità dell’acqua della Senna è migliorata in modo significativo”.

AVVENIRE – “Dopo aver seguito le lunghe, stucchevoli e ripetitive esibizioni del plotone di danzatori ‘non binari’ o presunti tali, sul pontile della Senna, migliaia di persone si sono sentite profondamente a disagio. Se l’obiettivo della serata era quello di mostrare, insieme alla grandeur della Francia, la sua capacità di accoglienza, tolleranza, inclusione, integrazione, il fallimento è stato totale. Anzi, peggio. Perché l’esagerazione, l’oltranzismo ossessivo, la cifra scontata del macchiettismo circense non servono affatto per integrare le diversità ma piuttosto per farne oggetto di caricatura e di nuova emarginazione”.

Il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, insiste oggi nelle dure critiche alla cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici di Parigi. “Con il proposito di uniformare nel segno di un malinteso e ambiguo meticciato culturale tutte le categorie delle cosiddette ‘periferie esistenziali’ i registi della cerimonia di apertura sono riusciti a rafforzare alcuni dei peggiori stereotipi di genere, proprio quelli da cui queste persone vorrebbero non solo prendere le distanze, ma dimenticarli per sempre”, scrive in un editoriale.

“Ma chi l’ha raccontato ai grandi intellettuali d’Oltralpe che le persone lgbt si sentono rappresentate soltanto da paillettes, lustrini, sguardi ambigui, e movenze deliranti? Inventare e riproporre fino allo sfinimento – come è successo l’altra sera – un teatro dell’assurdo per sottolineare una presunta accoglienza della diversità significa confondere i piani, offendere chi vive la propria condizione con sofferenza o almeno in modo problematico e, alla fine, ottenere l’effetto opposto”.

Sempre secondo il giornale della Cei, “la caricatura dell’UltimaCenadi Leonardo, con alcune variazioni grottesche, come uno strano Bacco al posto di Gesù e gli apostoli rappresentati come drag queen e maschere transex”, è il “prodotto di un pensiero tanto debole da sembrare inesistente – e qui davvero la psicologia avrebbe molto da indagare – perché ancora più oscure sono apparse le finalità”.

“Un tentativo di inserire anche la tradizione cristiana nelle diversità da accogliere sulla base di un neo-illuminismo improbabile e confuso? – si chiede Avvenire – Una rilettura delle dinamiche relazionali degli apostoli secondo una banalizzazione delle logiche queer? Oppure solo la volontà di gettare qualche manciata di fango sulla fede di oltre un miliardo di persone – spettatori o meno della cerimonia di apertura – con una operazione di snobismo intellettuale di infimo profilo, peraltro in aperta contraddizione con le immagini del restauro di Notre Dame, quelle sì circonfuse di misticismo e di rispetto”.

“Inutile tentare di rispondere – aggiunge -. Se l’oltraggio all’UltimaCenae all’alto simbolismo che racchiude, fosse avvenuto in un contesto di seria e motivata critica al pensiero cristiano, sarebbe il caso di allarmarsi e di rispondere con argomenti adeguati, ma in quell’assurdo carnevale di finte trasgressioni tutto è stata livellato ad altezza suolo”.


Paulo Soares

redazione@firenzepost.it

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