Firenze: la Torre del Gallo fra i beni sequestrati al magnate russo. Funaro: “Mani straniere sulla città”
FIRENZE – Fra i beni per 41 milioni di euro sequestrati al magnate russo indagato per corruzione da Kiev, c’è anche il castello della Torre del Gallo. Alekszej Fedoricsev è stato raggiunto dai militari del comando della guardia di finanza di Firenze in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del tribunale fiorentino, su richiesta di assistenza internazionale della Procura specializzata anticorruzione di Kiev.
Spiega Wikipedia che la Torre del Gallo, anticamente, faceva parte di un vero e proprio castello su una collina strategicamente vicina a Firenze, appartenuto, secondo alcuni storici, alla famiglia Galli (o Gallo), che era di origine molto antica e della quale resta uno stemma in pietra vicino a una targa in caratteri gotici che si trova su una delle pareti dell’antico cortile. Sfruttando la posizione la famiglia esigeva un pedaggio da chi scendeva verso Firenze provenendo dall’Impruneta.
La fortificazione fu parzialmente demolita nel 1280 perché di proprietà ghibellina, passando automaticamente all’amministrazione degli ufficiali di Parte Guelfa. Nel 1364 subì nuove devastazioni in seguito alle scorribande di John Hawkwood, che mise a ferro e fuoco il colle di Arcetri.
Momenti salienti della storia del castello furono durante l’assedio di Firenze (1529-30), quando Pier Maria de’ Rossi, conte di San Secondo, nipote di Giovanni dalle Bande Nere e comandante delle truppe imperiali assedianti, prese qui sede con le sue truppe ospitato dal filomediceo Bartolomeo Lanfredini: dalla sommità della torre venivano indirizzati i colpi delle artiglierie, collocate nella zona di villa Giovannelli, contro le fortificazioni michelangiolesche di San Miniato al Monte.
La tradizione riporta inoltre la presenza di Galileo Galilei tra il 1634 e il 1642, che qui avrebbe continuato le proprie osservazioni celesti, anche se è poco credibile poiché in quegli anni, confinato alla vicina villa il Gioiello, era ormai quasi cieco.
Di fronte a questo pezzo di storia di Firenze, la sindaca, Sara Funaro, non nasconde la sua preoccupazione per gli appetiti stranieri sulla città. Commentando il sequestro a carico del magnate russo ai microfoni di Controradio, afferma: “Il fatto che Firenze sia una città oggetto di appetiti forti da parte di imprenditori stranieri è una delle cose che mi preoccupa di più. Noi dobbiamo mettere in campo tutti quelli che sono gli strumenti possibili perché in città si possa agire nella legalità”.
E ancora: “E’ chiaro che come amministrazione comunale non possiamo che mettere a disposizione, insieme agli altri livelli istituzionali, la nostra collaborazione, ma dobbiamo anche agire con una forte sensibilizzazione. Tante azioni sono state fatte, tante altre sono da fare, mi viene in mente i tanti tavoli che sono stati fatti sulla legalità, e mi viene in mente la sensibilizzazione che è stata fatta e che facciamo nelle scuole e sui vari livelli istituzionali con i funzionari, agli immobili che come amministrazione abbiamo sequestrato alla mafia per darli a funzionalità sociali. Su questo noi bisogna alzare il livello di attenzione e lavorare perché la nostra città viva ed operi nella legalità perché queste sono le cose che personalmente mi preoccupano di piu'”.