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Il Tribunale di Prato dove si è svolta l'udienza

Prato: minacce di morte al nuovo procuratore capo Tescaroli. “Ti faremo saltare col tritolo”, c’è scritto in una lettera

Il Tribunale di Prato dove si è svolta l'udienza
Il Tribunale di Prato

PRATO – Una lettera con minacce di morte è stata indirizzata al magistrato Luca Tescaroli, da poco diventato procuratore capo di Prato, e per anni pubblico ministero che ha indagato sulle stragi mafiose del 1993 e sui presunti mandanti occulti degli attentati in continente.

A darne notizia il quotidiano La Repubblica che spiega come la lettera è stata recapitata il 29 luglio scorso nel nuovo ufficio di Tescaroli, a Prato.

“Ti faremo saltare con il tritolo. Finiremo quello che abbiamo iniziato” è quanto sarebbe stato scritto col computer su un foglio senza firme poi imbustato e spedito il 18 luglio scorso da Firenze, come si evince dal timbro postale.

Il fatto è stato segnalato alla magistratura di Genova che a giugno dell’anno scorso aveva già aperto un fascicolo a carico di ignoti, per minaccia grave e violenza a pubblico ufficiale, dopo il ritrovamento di un pacco sospetto davanti alla casa a Firenze di Tescaroli, allora procuratore aggiunto nel capoluogo toscano. La scatola era un pacco batterie per la ricarica di microcar elettriche da cui fuoriuscivano fili neri.

GIANI – “Non possiamo accettare intimidazioni e non dobbiamo arretrare di un passo di fronte a minacce gravi come quelle indirizzate, e non per la prima volta, al procuratore capo di Prato Luca Tescaroli”. Così il presidente della Regione Eugenio Giani, commenta le gravissime minacce al capo della procura di Prato.

“Per tanti anni – prosegue Giani – Tescaroli si è occupato delle inchieste sulle stragi mafiose che hanno colpito duramente anche la nostra regione. In attesa che sia fatta piena luce sulle responsabilità e sui mandanti di questo gesto, voglio esprimere anche a nome della giunta, piena solidarietà a chi lavora da sempre in prima linea contro la criminalità organizzata. In Toscana non c’è e non ci sarà mai spazio per chi tenta di imporre un sistema basato sul ricatto e la violenza. La sua battaglia per la legalità è anche la nostra”.

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