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Affitti brevi: il fenomeno che allontana i residenti e uccide le città. L’allarme di Confesercenti: “Spariscono negozi e servizi”

2 Assemblea 2015 Nico Gronchi
Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana

FIRENZE – Da residenza a opportunità imprenditoriale. Non si ferma il boom della ricettività diffusa: tra il 2014 ed il 2024 le imprese attive come case vacanze, affittacamere e B&B sono aumentate del 146%, raggiungendo le 34.975 unità. Un’esplosione che sta trasformando non solo il comparto ricettivo, ma anche le nostre città.

La diffusione di piattaforme come Airbnb, infatti, ha reso più facile per i proprietari di immobili entrare nel mercato dell’affitto breve, e un maggiore numero di persone vede nelle locazioni turistiche un’opportunità di reddito aggiuntivo: sul solo AirBNB, ad agosto, sono in offerta oltre 700mila sistemazioni, di cui l’85% circa appartamenti riconvertiti all’ospitalità turistica, per la maggior parte gestiti direttamente dal proprietario.

Il fenomeno è particolarmente forte nelle grandi città: nei comuni con oltre 250mila abitanti le imprese della ricettività diffusa passano in dieci anni da 2.823 ad 8.579, con un incremento del 204%. Di poco inferiore quello registrato dai comuni tra 50 e 250mila residenti (+196%) e dalle località intermedie (+182% per i comuni tra 15 e 50mila abitanti). L’ondata del turismo diffuso non risparmia neanche piccoli e piccolissimi: case vacanze, affitti brevi e B&B crescono anche nelle località con una popolazione compresa tra 5 e 15mila abitanti (+136%) e nei micro-comuni con meno di 5mila residenti (+80%).

“Complessivamente, una tripla metamorfosi per i nostri centri urbani: gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi ed i servizi essenziali spariscono e il commercio si dematerializza “, spiega il presidente diConfesercenti Toscana Nico Gronchi. “Un fenomeno che va monitorato con attenzione: la deregolamentazione di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi in Italia ha già portato a gravi squilibri, favorendo le non-imprese e svuotando molte località di residenti e sostituendole con turisti. Un processo che contribuisce a rendere meno sostenibili le imprese del commercio di vicinato, già in difficoltà per la concorrenza delle grandi catene e delle piattaforme di eCommerce, che grazie alla loro struttura multinazionale pagano in proporzione meno tasse. Così si rischia di trasformare le nostre località turistiche in gusci vuoti, privi di servizi per chi vi abita tutto l’anno”.

Le attività di ricettività diffusa sono la tipologia di impresa turistica che registra la crescita maggiore negli ultimi dieci anni. Un risultato in netta controtendenza con quello delle imprese di vicinato che offrono servizi essenziali, che nello stesso periodo si riducono fortemente: dal 2014 è sparito il 12% dei bar, negozi alimentari, di abbigliamento e delle altre attività commerciali di base. Un crollo cui corrisponde la crescita inarrestabile degli acquisti online: secondo le nostre stime lieviteranno del +13% nel corso del 2024, generando oltre 734milioni di spedizioni ai clienti, in media quasi 84mila consegne di pacchi all’ora.

“È evidente che questa trasformazione profonda ha avuto un impatto più forte nelle città d’arte e, ancora di più, in una realtà straordinariamente complessa come Firenze; Stiamo parlando di una Città di circa 350.000 abitanti che deve gestire l’impatto di 20 mln di presenze ogni anno ed è evidente che per quanto occorra una legge nazionale per affrontare questo tema, per Firenze e le altre Città toscane a fortissima concentrazione turistica occorrono strumenti più forti, anche introducendo normative speciali che mettano in grado le nostre città di rispondere a questa sfida”, conclude Gronchi.

“ In Toscana, prosegue Gronchi, sono previsti per il mese agosto oltre 2,1 milioni di arrivi e almeno 9,6 milioni di presenze, cioè il 18% dei pernottamenti che la Toscana registra solitamente in tutto l’anno, ed è evidente che la pressione aumenta in momenti particolari dell’anno, ma continuare a trasformare le nostre strade, piazze e quartieri in luoghi in cui si dorme e si mangia quasi ad ogni numero civico rischia di far perdere la vera anima delle nostre Città.”

I DATI

Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence
ANNOFino a 5.000 abitantiDa 5.001 a 15.000 abitantiDa 15.001 a 50.000 abitantiDa 50.001 a 250.000 abitanti250.001 abitanti e oltreTotale
20144.3043.0522.1551.8082.82314.142
20196.1295.1304.2683.8576.63926.023
20247.7617.2086.0805.3478.57934.975
Differenza assoluta
2019/2014+1.825+2.078+2.113+2.049+3.816+11.881
2024/2014+3.4574.1563.9253.539+5.756+20.833
Differenza %
2019/2014+42%+68%+98%+113%+135%+84%
2024/2014+80%+136%+182%+196%+204%+147%

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