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Sanità: valvola cardiaca solo con iniezione nei pazienti a rischio. Esperimento con successo al Monasterio di Massa

Nessuna operazione che, in certi pazienti, potrebbe risultare rischiosa. Solo una “puntura” nella gamba del paziente per impiantare la valvola cardiaca. E’ successo nei giorni scorsi, estate 2024, all’Ospedale del Cuore di Monasterio, a Massa. La valvola è la tricuspide ed ha il delicatissimo compito di “presiedere” al corretto flusso del sangue evitando che torni indietro nel suo percorso.

Il team di Monasterio ha effettuato l’impianto in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. Il team di Monasterio, guidato dal dottor Sergio Berti, direttore di Cardiologia Diagnostica e Interventistica, in collaborazione con i colleghi della sezione dipartimentale Emodinamica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (Aoup), diretta dal professor Marco De Carlo, ha eseguito l’impianto, il primo in Toscana da accesso femorale venoso e il primo al mondo con guida ecocardiografica intracardiaca. Una mini invasività “estrema”, possibile – a conferma del valore del team – solo grazie all’imaging cardiaco di elevato livello: gli ecocardiografisti, guidati dal dottor Massimiliano Mariani, responsabile dell’eco team Monasterio, hanno fornito al cardiologo interventista ogni dettaglio anatomico della paziente guidando il medico nell’impianto corretto della valvola. Preziosissimo – considerata la fragilità della paziente – il supporto anestesiologico del team del dottor Paolo Del Sarto.

“Si tratta – sono le parole del dottor Sergio Berti – di una procedura straordinaria: la possibilità di posizionare una valvola tricuspidalica con una “semplice puntura” alla gamba garantisce, infatti, un’opzione di trattamento a tutti quei pazienti fragili che, per l’elevato rischio chirurgico, non potrebbero sottoporsi ad intervento tradizionale”.

“L’insufficienza tricuspidalica severa – spiega il professor Marco De Carlo, direttore Emodinamica Aoup – è una patologia con una mortalità elevata già a due anni dalla diagnosi, se non viene trattata. “L’intervento dei giorni scorsi è per noi motivo di grande orgoglio perché – spiega Marco Torre, Direttore Generale di Monasterio – conferma l’impegno di Monasterio nella ricerca di opzioni di cura e trattamento che rispondano all’esigenza di ciascun paziente”.

“L’eccezionale intervento realizzato all’Ospedale del Cuore – spiega la dottoressa Silvia Briani, Direttrice Generale dell’Aoup – dimostra come la Sanità Toscana sappia lavorare in sinergia, esaltando le migliori caratteristiche di ogni struttura e di ogni singolo professionista”.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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