Gaza: strage in una scuola. La condanna di Ue e Usa alla vigilia del tavolo per la tregua. Israele smentisce: “Uccisi 20 terroristi”
TEL AVIV – Secondo Hamas, il raid israeliano nella scuola di Gaza avrebbe provocato 93 morti, fra cui 11 bambini. “Una pericolosa escalation”. Israele smentisce e parla di “cifre gonfiate”: nella scuola c’era una “sala di comando di Hamas e della Jihad islamica” e nel raid sono stati uccisi “19 terroristi”, sostiene l’esercito israeliano.
Il tutto, però, alla vigilia di una settimana cruciale per la regione, con l’intenso lavoro diplomatico degli Usa e degli alleati della regione per frenare i previsti attacchi di Hezbollah e dell’Iran dopo gli omicidi del consigliere militare di Nasrallah, Fuad Shukr, a Beirut e del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Alti funzionari israeliani hanno definito questa tornata di incontri “l’ultima possibilità” per la liberazione degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco temporaneo a Gaza.
La condanna per l’attacco sulla scuola è unanime: dagli Stati Uniti “profondamente preoccupati per le notizie di vittime civili a Gaza”, all’Europa, a cominciare dall’Alto rappresentante Ue Josep Borrell che si è detto “inorridito dalle immagini”. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito “inaccettabile” il bombardamento della scuola, chiedendo a Israele “il rispetto del diritto umanitario”. L’Egitto, Paese mediatore, ha affermato che “l’uccisione deliberata” di palestinesi disarmati, proprio alla vigilia dei colloqui, dimostra che manca la volontà politica di Israele di porre fine alla guerra.
Sulla stessa linea Mousa Abu Marzouk, membro dell’ufficio politico di Hamas: “Israele sta cercando di ostacolare i negoziati” per un cessate il fuoco. L’attacco dell’Idf alla scuola al Tabin e alla moschea di Daraj Tuffah è stato comunicato ufficialmente alle 4.38 di sabato mattina (ora italiana): colpito un centro di comando di Hamas e di gruppi jihadisti nascosto in una struttura che serve da rifugio per gli sfollati. Un’ora prima la Protezione civile di Hamas aveva detto che i morti e i feriti erano decine. Successivamente il bilancio è stato aggiornato tra i 90 e i 100 morti.
L’Idf ha confermato in serata di aver “accertato la morte di 19 membri di Hamas e della Jihad islamica alla scuola di Tabin a Gaza City” dopo il raid condotto contro la sala comando, situata all’interno di una moschea nel complesso scolastico, con 3 “munizioni di precisione che non avrebbero potuto causare i danni e le vittime riferiti dall’ufficio stampa governativo a Gaza. Né lì vicino c’erano donne e bambini”. L’esercito ha pubblicato le riprese effettuate dopo i colpi che “mostrano che non ci sono danni gravi all’edificio”.
L’Idf, che negli ultimi mesi ha effettuato decine di attacchi contro siti di Hamas nelle scuole, ha fatto sapere che i miliziani “hanno sempre più difficoltà a rimanere all’interno dei tunnel dopo dieci mesi di guerra e si spostano in superficie, nascondendosi tra i civili”. Nessuna indiscrezione è invece arrivata sulla posizione del governo israeliano in relazione alla notizia trapelata venerdì secondo cui Hamas avrebbe posto come condizione per la riuscita dei colloqui la liberazione di Marwan Barghouti, il leader di Fatah che sconta 5 ergastoli in una prigione israeliana.
Insomma, tutto sembra essere in bilico: la tregua, la vita degli ostaggi, le minacce di attacco a Israele. Questioni di cui ha discusso il segretario di Stato Usa Antony Blinken in un colloquio telefonico con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant di venerdì, riferito da Walla. Blinken ha detto di star valutando la possibilità di volare in Medio Oriente la prossima settimana. Ma funzionari di entrambe le parti hanno chiarito che il viaggio dipende anche dalla situazione nella regione nei prossimi giorni.
Si sta invece preparando a raggiungere il Medio Oriente la prossima settimana un gruppo di alti funzionari dell’amministrazione Biden nel momento più delicato dall’inizio della guerra: con Israele che si aspetta – secondo funzionari Usa e israeliani – un attacco imminente, stimato nelle prossime 48 ore, da Hezbollah, che negli ultimi tre giorni ha aumentato i raid anche con droni iraniani contro il nord del Paese.
La missione sarà guidata dal direttore della Cia William Burns, secondo fonti di Axios, mentre il principale consigliere di Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk, dovrebbe recarsi al Cairo all’inizio della prossima settimana. Il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha detto che sia Israele che Hamas hanno cambiato i dettagli dell’accordo proposto e hanno aggiunto dei requisiti: “Questo richiederà compromessi e leadership da entrambe le parti”.