Ucraina: fedelissimo di Putin al comando delle operazioni russe a Kursk. Deve scacciare le truppe di Kiev
MOSCA – Un Putin arrabbiatissimo avrebbe commissariato le truppe russe a Kursk. La notizia non è stata finora annunciata ufficialmente, ma rivela l’insoddisfazione di Vladimir Putin per l’operato delle forze militari e dei servizi di sicurezza. Voci che si rincorrono sui canali Telegram di blogger militari russi, confermate da un deputato, indicano che il presidente avrebbe scelto un suo fedelissimo, Alexei Dyumin, quale coordinatore degli sforzi in atto nella regione di Kursk per “espellere” le truppe ucraine dal territorio della Federazione.
L’obiettivo posto dallo stesso Putin durante una riunione sulla crisi svoltasi ieri nella residenza di Novo Ogaryovo, alle porte di Mosca. Un deputato eletto nella regione di Kursk, Nikolai Ivanov, ha detto all’emittente televisiva Rtvi che Dyumin “è stato incaricato di sovrintendere all’operazione antiterrorismo”, come è chiamata appunto la battaglia per respingere oltre confine le forze di Kiev. La voce circola insistentemente nelle ultime ore tra i blogger militari.
Tra questi Rybar, considerato vicino alle forze armate, secondo il quale la nomina di Dyumin “è un segnale che le forze di sicurezza non sono state capaci di risolvere i problemi di coordinamento senza un intervento da Mosca”. “Non si può che essere allibiti – aggiunge Rybar – dalle dimensioni del disastro nella cooperazione tra diverse istituzioni. La nomina di Dyumin significa che la squadra di Putin prende il pieno controllo della situazione per cominciare a risolvere il problema, invece che congelarlo”. Alexei Dyumin, 51 anni, ex governatore della regione di Tula, è considerato in ascesa all’interno del cerchio ristretto di Putin, che ha conosciuto quando era membro del servizio di sicurezza presidenziale.
Nel maggio scorso è stato nominato consigliere del Cremlino per l’industria militare e poi segretario del Consiglio di Stato. Secondo Rybar, il suo ruolo nel nuovo sistema politico dopo il rimpasto ai vertici seguito alle elezioni presidenziali del marzo scorso, è quello di “specialista nel risolvere i problemi del coordinamento, combattimento e controllo civile” nelle situazioni di crisi. Una responsabilità che potrebbe ulteriormente spingere al rialzo le sue quotazioni tra i più stretti collaboratori di Putin. Anche in vista, si azzarda a pronosticare qualcuno, della futura corsa per la successione alla guida del Cremlino.
Per ora però Dyumin dovrà risolvere i problemi emersi drammaticamente con l’offensiva ucraina che ha colto di sorpresa i comandanti militari e gli apparati di sicurezza. Ed è “evidente – afferma ancora Rybar – che le sue relazioni al presidente saranno decisive per determinare la sorte di diversi ufficiali di alto rango”.