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Fiorentina: Gosens all’ultimo tuffo trova il gol del pari (2-2) col Monza. Dopo la partita riaperta da Kean. Pagelle

Colpani in un’azione del primo tempo della partita al Franchi (foto ACF Fiorentina)

FIRENZE – E’ Rubin Gosens, tedesco in campo quasi per caso, a salvare la Fiorentina dalla prima sconfitta stagionale. Oddio cinque pareggi su altrettante partite (fra campionato e coppa) non sono un risultato esaltante, ma poteva decisamente andare peggio. Invece, su crosss da calcio d’angolo di Adli, altro nuovo arrivo, Gosens stacca imperioso di testa in area e batte Turati. Due a due. Esplode il Franchi, abbacchiato per gran parte della partita. Soprattutto nel primo tempo, dopo i due colpi, che potevano essere da kappaò di Djuric e Daniel Maldini, figlio e nipote d’arte. La nuova Fiorentina, la squadra in cantiere, soprattutto per colpa di una società che ha deciso di rinforzare la rosa a tempo quasi scaduto, sembrava alla mercè di un Monza volitivo e preciso ma non irresistibile. Per fortuna dei viola, proprio al 45′, la prodezza-zampata di Kean ha riaperto la partita. Secondo tempo viola all’arrembaggio. Fino all’epilogo, ossia al gol di Gosens che ha certificato la dote di Palladino, allenatore fortunato anche se con squadra improvvisata, appunto in cantiere. Quel cappello da maestro muratore in testa gli si addice. Anche se qui c’è tanto da costruire. Aspettando Gudmundsson e gli altri. Ma soprattutto, l’allenatore dovrà costruire una difesa degno di questo nome. Biraghi braccetto di sinistra è un disastro. Lo si sapeva. E certamente se ne sarà reso conto anche lui, Palladino: se continuerà a far giocare Gosens esterno sinistro, dovrà trovare una soluzione da Biraghi dietro. Terracciano? Incolpevole sul primo gol, forse ha qualche responsabilitàò sul secondo, quella conclusione all’angolino di Daniel Maldini. Ma si è salvato sul palo sulla successiva conclusione del figlio e nipote d’arte. Voto? Diciamo 5,5. Ma la partita con De Gea resta aperta. Così come restano tanti dubbi su una squadra in costruzione. Che ha avuto fin qui, il merito di non perdere. Ma anche il demerito di non riuscire a vincere nemmeno una partita su cinque. Tutti pareggi: se si esclude la vittoria ai rigori in Ungheria. Ma quella è un’altra storia. Ora la pausa. Poi trasferta a Bergamo per la prova del nove.

ERIKSSON – Minuto di raccoglimento per Sven Goran Eriksson, fiorentinamente ribattezzato “Sven.Go”. Applausi. “Ciao Mister”, lo striscione in Curva Ferrovia. In tribuna il ct Luciano Spalletti. Fiorentina: cappello da muratore in testa, Raffaele Palladino s’immerge subito nel “cantiere Fiorentina” e comincia a costruire la squadra con il centrocampo nuovo: con Cataldi centrale al fianco di Mandragora e Gosens esterno sinistro. Dietro a lui Biraghi come braccetto di sinistra nel trio difensivo composto anche da Comuzzo e Ranieri. In porta ancora Terracciano (maglia nera, si confonde con i difensori). Davanti Kean, alle sue spalle Colpani e il “riscoperto” Beltran. Monza di Nesta con il trio d’attacco Caprari, Djuric, Maldini.

GOSENS – Pronti via e al 3′ si vede subito Gosens: cross del tdesco innescato da Kean. Beltran non arriva, Carboni si rifugia in corner. Dalla bandierina schema che manda al tiro Cataldi: murato. La Fiorentina mantiene il possesso palla, con fitta serie di passaggini, direi asfissianti, ma la rete di Nesta, nella tre quarti del Monza, si rivela efficace. Dopo un quarto d’ora si registra quasi il nulla. Fiorentina “legnosa” perchè deve provare schemi sconosciuti per i nuovi protagonisti, Cataldi e Gosens.

DJURIC – Il Monza va a nozze davanti all’asfittica Fiorentina. E al 18′ coglie l’occasione per andare in vantaggio alla prima vera azione offensiva: rasoterra di Pedro Pereira dalla sinistra, Djuric anticipa Biraghi e batte Terracciano. Ecco il punto debole: Biraghi nel trio difensivo appare assai debole. Era prevedibile che un attaccante come Djuric, pronto a colpire tipo condor, andasse a nozze. Palladino: urge rimedio.

MALDINI – Fiorentina colpita. Palladino irritato nel cooling break. Quindi due ammonizioni: prima per Matteo Pessina, poi per Rolando Mandragora. I viola tengono ancora il pallone, ma non pungono. Gosens arretra addirittura a copertura della zona di Biraghi. Non basta. La Fiorentina è talmente sfasata che prende il secondo gol: Kyriakopoulos si accentra, smista a sinistra per Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare, che, da fuori area, lascia partire un tiro incrociato rasoterra che finisce nell’angolino basso alla destra di Terracciano, che non ci arriva. Zero a due. Da brividi anche con 35 gradi all’ombra.

TERRACCIANO – Palladino è terreo. I tifosi viola anche. Va bene che siamo in un cantiere: ma qui le ruspe non funzionano e i tubi Innocenti vanno giù. Il gioco latita. Difficile, per la Fiorentina, ripartire. C’è di peggio? Sì, il Monza va vicinissimo al terzo gol. Al 41′ azione centrale Djuric-Maldini, il figlio e nipote d’arte calcia e, stavolta, Terracciano riesce a deviarla sul palo. Dalle tribune del Franchi partono i primi fischi. Più che altro di paura.

KEAN – Ci prova, la Fiorentina, a buttare il cuore oltre l’ostacolo. E pèroprio al 45′, mentre il quarto uomo alza il cartello con tre minuti di recupero, i viola guadagnano un angolo. Dalla bandierina sponda di Ranieri, in area spunta Kean, zampata vincente a due passi dalla porta e gol. Uno a due. Partita riaperta. Grazie a Kean che, praticamente, fa reparto quasi da solo. Ma Palladino deve riflettere su una difesa assai confusa.

DODO’ – In avvio di ripresa, Fiorentina vicina al pareggio: Dodò va via sulla destra, Kyriakopoulos scivola, l’esterno brasiliano entra in area e pennella un assist per la testa di Kean (3′) che manda la palla a meno di mezzo metro dalla porta di Turati. Continua il pressing viola: Cataldi indovina un corridoio dove Gosens potrebbe incunearsi ma al tedesco manca lo sprint: non ci arriva.

BOVE – Ha cambiato passo, la Fiorentina: stringe d’assedio il Monza. Beltran (12′) avrebbe un buon pallone quasi al limite ma lo manda alto. Un attimo dopo, Palladino lo sostituisce con Kouamè. Non basta: dentro anche il ventiduenne ex romanista Edoardo Bove al posto di Mandragora. Ora il centrocampo è tutto nuovo. Forse avrebbe avuto bisogno di un po’ di rodaggio.

ADLI – Nesta sostituisce Caprari con Gagliardini e Djuric con Petagna. Palladino replica togliendo Cataldi e Colpani e inserendo il debuttante ex milanista Adli e Ikonè. La Fiorentina ha ripreso a fare un lungo possesso palla, ma il Monza riesce a difendersi bene. L’allenatore approfitta del coolong break per arringare la squadra e dare l’ordine perentorio: assediare l’area avversaria.

QUARTA – Giallo per Izzo. Quindi occasione viola: Ikonè va via a destra, wentra in area, si accentra ma al momento di concludere fa partire il solito tiretto giusto diritto fra le braccia di Turati. Nesta (ammonito in panchina) cambia ancora: fuori Pereira per D’Ambrosio e Carboni per Caldirola. Palladino toglie Comuzzo per Martinez Quarta. Si fa vedere Adli, in mezzo al campo, ma è lento e non sa a chi passarla. Al 37′ incursione di Dodò da destra, tiro al volo che prende in pieno viso Kyriakopoulos. Gioco fermo. L’angolo non ha esito. Quarta lascia la difesa e prova a forzare la difesa del Monza: scivola da solo in area al momento del tiro.

IZZO – Al 45′ Ikonè di nuovo in area: respinge la difesa, palla sulla testa di Kean che la gira in porta ed esulta. Ma Izzo respinge sulla linea. L’arbitro fa cenno di proseguire. Non c’è bisogno nemmeno del Var: si prosegue. A lungo: 8 i minuti di recupero.

GOSENS – E proprio nel convulso ed eterno recupero la Fiorentina trova il pareggio: lo firma Rubin Gosens. Angolo di Adli, stacco di testa imperioso di Gosens e palla in rete! Ammonito Gagliardini negli ultimi, convulsi istanti di partita. Attacca ancora la Fiorentina: che chiede il rigore per un fallo di mano in area di un difensore biancorosso. L’arbitro dà l’impressione di consultarsi rapidamente col Var. Fa proseguire e fischia la fine. Qualcuno dovrà andare dal cardiologo. Ma Palladino, al quale la fortuna chiaramente sorride, finisce ancora imbattuto.

TABELLINO E PAGELLE

FIORENTINA (3-4-2-1): Terracciano 5.5; Comuzzo 5 (nel st dal 34’ Quarta sv); Ranieri 5; Biraghi 4.5; Dodo 6; Mandragora 5 (nel st dal 13’ Bove 5.5); Cataldi 5.5 (nel st dal 23’ Adli sv); Gosens 6; Colpani 5.5 (nel st dal 23’ Ikonè 5); Beltran 5 (nel st dal 13’ Kouamè 5.5); Kean 6.5. All. Palladino 5

MONZA (3-4-2-1): Turati 6.5; Izzo 6.5, Mari 6.5, Carboni 6 (nel st dal 35’ Caldirola sv); Pedro Pereira 6.5 (nel st dal 35’ D’Ambrosio sv), Bondo 6, Pessina 6.5, Kyriakopoulos 6.5; Maldini 6.5 (nel st dal 24’ Vignato 6), Caprari 5.5 (nel st dal 18’ Gagliardini 6); Djuric 6.5 (nel st dal 18’ Petagna 6). All. Nesta 6.5

Arbitro: Colombo (Como) 6

Marcatori: nel pt al 18’ Djuric, al 32’ Maldini, al 45’ Kean; nel st al 51’ Gosens

Ammoniti: Pessina, Mandragora, Petagna, Izzo, Dodò, Gagliardini, Nesta

Spettatori: 18.376


Sandro Bennucci

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