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Mattarella a Cernobbio: “Abbattere il debito pubblico è una necessità”. Orban: “Facciamo incotrare Putin e Zelensky”

Il primo ministro ungherese Orban

CERNOBBIO (COMO) – “L’Europa è incompiuta”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al workshop Thea di Cernobbio ricordando le “recenti lucide scelte dalla commissione von Der Leyen a seguito della pandemia”. Si tratta di “scelte di discernimento significative” sfociate nelle “politiche coraggiose sul debito con Next Generation Ue”.

A Cernobbio è presente anche il premier ungherese Orban . Che ha detto: “Un incontro fra Putin e Zelensky è possibile e necessario. Da Kiev e Mosca non c’è la volontà di arrivare a una pace, perché entrambe sono convinte che il tempo giocherà a loro favore. Penso sia necessaria una missione di pace”, ha sottolineato ancora, ricordando anche i suoi recenti viaggi a Mosca e a Pechino non autorizzati dall’Ue, evidenziando che “c’è bisogno di dialogo con l’Ucraina, ma anche con la Russia”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su Telegram che parteciperà in persona al Forum Ambrosetti. Zelensky è arrivato questa mattina alla base aerea di Ramstein, in Germania, per partecipare a una riunione del Gruppo di contatto sulla difesa dell’Ucraina. “Poi toccherà all’Italia – si legge nel messaggio -. Forum economico internazionale Ambrosetti, incontri con i rappresentanti dell’imprenditoria italiana. Negoziati con il primo ministro italiano, Meloni. Coordiniamo le nostre posizioni con tutti gli alleati del G7”.

Ma torniamo a Mattarella. Che ha aggiunto: “Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un’Europa sempre più perfezionata nella sua architettura e sempre più inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura”.

Mattarella ha aggiunto che abbattere il debito pubblico è una “necessità ineludibile”, spiegando che “sul fronte del debito l’Italia ha pagato più interessi di quelli pagati insieme da Francia e Germania, eppure è un pagatore affidabile” e sottolineando che l’andamento dei tassi “è un termometro opinabile” e “l’Italia è un debitore onorabile con una storia trentennale, gli avanzi statali primari annui e con un debito pubblico cresciuto in larga misura dal 1992, principalmente a causa proprio degli interessi”.

“Una domanda semplice: il vincolo esterno o piuttosto interno, come sarebbe più corretto dire, deriva dalle regole o dal debito? Merita una riflessione che interpella la situazione debitoria dei Paesi dell’Unione e sollecita a mettere a sistema, in termini fiscali ed economici, quanto oggi è affidata alla sola banca centrale europea”, ha detto ancora il presidente della Repubblica. “Il tema – ha aggiunto – non è puramente finanziario ma costituisce una questione civile, sociale e democratica, intersecando le questioni della libertà economica e dell’eguaglianza dei cittadini e della credibilità internazionale di uno Stato”.

“Molta strada resta da fare per dare razionalità a un mercato dei titoli pubblici che tenga conto anche della situazione della ricchezza delle famiglie – ha proseguito -. Una dimensione europea potrebbe costruire verità. Non un invito a trascurare il debito, che è necessario abbattere, ma invito a completare l’edificio finanziario europeo”. Mattarella ha quindi invitato a “riflettere, allargare gli orizzonti e quindi assumere soluzioni per le sfide che il mondo si trova ad affrontare a partire dalla sostenibilità”.

“Nella pubblica opinione si riaffacciano, sono presenti, spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso, tragedie. Ciascuna generazione viene chiamata a combattere contro fantasmi che sperano nell’oblio per poter riemergere con vesti nuove”. E’ questo uno dei passaggi dell’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha aperto il Forum Teha di Cernobbio. “Tocca alle forze della società civile, nella loro interezza – ha aggiunto – essere consapevoli che difendere il quadro della civiltà in cui vivono, e che contribuiscono a definire, è compito che non soltanto li interessa ma li riguarda”.



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