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Ex Gkn: procedere al commissariamento. Mozione Pd approvata da Consiglio regionale

(foto Consiglio regionale della Toscana)

FIRENZE – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato oggi, 17 settembre 2024, a maggioranza una mozione del Partito democratico in merito alla “necessità di procedere al commissariamento dell’azienda Ex Gkn detenuta da Qf Spa. L’atto d’indirizzo, primo firmatario il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli, sottoscritto anche dalla consigliera del Movimento 5 stelle, Silvia Noferi, è stato approvato con 19 voti a favore (Pd, Iv) e 6 voti contrari (FdI, Lega).

”L’annosa e tormentata vicenda Gkn è ancora su una china molto preoccupante – ha dichiarato in Aula il primo firmatario Ceccarelli -. I dipendenti, pur molto ridotti, a giugno di quest’anno erano ancora oltre 120. Ancora una volta, nel dicembre 2023 il giudice del lavoro ha sanzionato la procedura di licenziamento collettivo e Qf si era impegnato a rispettare gli obblighi previsti dalla legge e dal contratto dei metalmeccanici per siglare un accordo e ridare vita a un’attività imprenditoriale. In realtà, l’azienda ha dichiarato di non voler più procedere e si è sempre sottratta al confronto, nonostante le molte sollecitazioni. Chiediamo alla Giunta di proseguire azione sollecito governo, perché si possano creare le condizioni di natura normativa per intervenire e commissariare l’azienda detenuta da Qf e per l’avvio di un’interlocuzione di una controparte certa per ottenere garanzie in merito alla nuova erogazione degli ammortizzatori sociali.”

“E ancora – ha proseguito Ceccarelli -, l’atto impegna la Regione ad attivarsi con il Governo ”per ribadire la necessità di un tavolo vertenziale coi soggetti interessati, anche finalizzato a discutere del necessario commissariamento dell’azienda”. Secondo la consigliera Sandra Bianchini (Fratelli d’Italia), bisogna vedere ”se ci sono le condizioni a norma di legge per portare l’ex Gkn in amministrazione straordinaria. Il problema è cosa ha fatto la Regione per ricollocare le cento persone che ancora sono rimaste in azienda. Perché la Regione non ha fatto niente per il ricollocamento di queste cento persone? Non si deve pensare a un ulteriore aggravio per il contribuente rispetto a una situazione in cui non c’è possibilità di verificare se il consorzio possa stare sul mercato”. Il problema ha osservato Ceccarelli, ”non è ricollocare le 120 persone, questi lavoratori non intendo essere ricollocati ma vogliono dare nuova prospettiva all’azienda”.

Secondo la consigliera Bianchini, ”i dipendenti vogliono giustamente il lavoro, se vogliono acquisire l’azienda e diventare imprenditori va benissimo, ma non si rischia con i soldi dei contribuenti”. Per Fausto Merlotti (Pd), ”c’è un tema di rispetto del diritto delle norme e delle sentenze. Il sito deve essere reindustrializzato, serve un percorso che consenta alla Regione di trovare investitori e ai lavoratori di avere tutto il tempo di ricollocarsi oppure vedere riconosciuto il pagamento degli ammortizzatori sociali, come stabilito da diverse sentenze. Vogliamo tutelare persone e territorio. Dev’esserci etica e senso di responsabilità nel fare impresa”.

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