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Bari: uccide la moglie soffocandola dopo averle dato fuoco in auto. Arrestato

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GRAVINA DI PUGLIA (BARI) – Ennesimo femminicidio in Italia. E’ accaduto in provincia di Bari nella notte tra il 5 ed il 6 ottiobre 2024. Un uomo ha ucciso a mani nude la moglie dopo aver tentato di darle fuoco. E’ accaduto nelle campagne di Gravina in Puglia. L’accusa per il 65enne Giuseppe Lacarpia è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

La vittima, Maria Arcangela Turturo di 60 anni, prima di morire ha raccontato l’accaduto al personale della Polizia di Stato, intervenuto sul posto, e a sua figlia, che l’ha raggiunta in ospedale. Sulla base dei gravi indizi emersi, la Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, hanno emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, eseguito dagli agenti della Squadra Mobile e del locale Commissariato di pubblica sicurezza, nei confronti del marito 65enne con precedenti per delitti contro la persona e contro il patrimonio. L’indagato è stato quindi portato nel carcere di Bari.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo ha appiccato il fuoco all’automobile in cui si trovava la moglie, ma dopo che quest’ultima, nonostante le ustioni, è riuscita a uscire dall’abitacolo, l’ha immobilizzata in posizione supina sull’asfalto, gravando su di lei con il peso del suo corpo (di circa 100 chilogrammi) e ponendole le mani intorno al collo, per soffocarla. Quindi avrebbe posizionato le ginocchia sul suo addome, esercitando una pressione che avrebbe provocato fratture costali e dello sterno, determinando la compressione del cuore e la successiva morte per arresto cardiocircolatorio avvenuta in ospedale.

All’arrivo delle forze dell’ordine e dei soccorsi, l’uomo ha provato a inscenare un incidente, affermando di aver perso il controllo dell’auto e di aver estratto la moglie esanime dall’autovettura in fiamme. La donna, ancora cosciente, è però riuscita a spiegare ai poliziotti giunti sul luogo che “Mi voleva uccidere” e “mi ha messo le mani alla gola”, come peraltro avrebbero confermato alcuni testimoni, uno dei quali avrebbe anche registrato un video con lo smartphone.

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