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Crosetto al Senato (con Aula semivuota): “Una fuga dal Libano minerebbe la credibilità dell’Onu”

Guido Crosetto
Guido Crosetto (Foto d’archivio Camera dei deputati)

ROMA – Tutti pronti a schierarsi, a favore o contro, quando le piazze si riempiono di bandiere palestinesi. Ma oggi, 17 ottobre 2024, quando il ministro della Difesa, Guido Crosetto, prende la parola per riferire sul Libano, l’Aula del Senato è semivuota. Dov’erano tutti quelli pronti a chiedere o criticare? Si fa prima ad andare sui giornali con una dichiarazione spiccia invece di sobbarcarsi un dibattito nella sede istituzionale tanto spesso invocata? Crosetto rimarca di aver rimandato il viaggio a Bruxelles, dov’era atteso ad un vertice della Nato, proprio per informare il Parlamento. Alle 10.15 sono solo 59 i senatori in Aula.

Crosetto dice: “L’Italia riconosce il diritto di Israele a resistere e difendersi dagli attacchi di chiunque. Allo stesso tempo abbiamo chiesto ad Israele di attenersi alle regole del diritto internazionale e di proteggere l’incolpevole popolazione civile, a Gaza come in Libano, ed il contingente Onu”.

“Continuiamo a lavorare ad una soluzione diplomatica che, per quanto difficile, è l’unica possibile. Unifil va rafforzato e le forze libanesi rese più credibili. Servono nuove regole d’ingaggio e devono essere fatte rispettare. Ad Israele diciamo di aiutarci a rafforzare Unifil e le forze libanesi per fare in modo pacifico quello che sta facendo con le armi”, ha aggiunto Crosetto.

“Ho voluto segnalare la necessità di un incisivo e rapido intervento delle Nazioni Unite che metta Unifil nelle condizioni di esercitare una reale deterrenza all’uso della forza – ha detto ancora il ministro – Questo potrebbe essere ottenuto prevedendo diverse opzioni operative, quali ad esempio la presenza di una riserva schierabile rapidamente nel Sud del Libano, garantendo così la piena libertà di manovra delle unità e adeguando equipaggiamento e dotazioni all’ambiente in cui operano”.

Crosetto ha quindi annunciato che “a giorni, subito dopo il G7 della Difesa, dove a partire da domani dedicheremo ampio spazio al Medio Oriente e al Libano, con ulteriori riflessioni e considerazioni, andrò a Beirut e Tel Aviv. Inoltre, seguirà presto una conferenza, in Italia, per rendere concreto il sostegno alle forze armate libanesi in termini finanziari, addestrativi e di equipaggiamento”.

“Sono state adottate tutte le misure necessarie per gestire i rapidi cambiamenti di situazione” per il contingente Unifil in Libano, “rafforzando le misure di protezione attiva e passiva. Inoltre, i piani di evacuazione sono stati aggiornati, testati e sono pronti per essere attuati, se necessario”, ha quindi annunciato il ministro della Difesa.

“Come Difesa – ha aggiunto – siamo ovviamente pronti a fare la nostra parte e, qualora necessario, siamo in grado di condurre operazioni di estrazione del contingente nazionale e dei nostri connazionali in Libano, anche in modo autonomo. In tal senso sono stati già pre-allertati assetti aerei e navali per tale scopo, e il loro livello di prontezza è stato recentemente innalzato e adeguato alla situazione sul campo”.

“Voglio che sia chiaro e resti agli atti:non è messa in discussione la nostra partecipazione a Unifil,che proseguirà fino a quando ve ne sarà la necessità e le Nazioni Unite,insieme ai 50 Stati contributori, non decideranno diversamente.Andare via ora non porterebbe alcun beneficio e minerebbe, forse definitivamente, la credibilità stessa delle Nazioni Unite” ha detto ancora Crosetto. “La presenza dei soldati di Unifil – ha aggiunto Crosetto – può, invece, ancora costituire un elemento fondamentale per prevenire nuovi e peggiori scontri diretti, nuovi e peggiori conflitti. I caschi blu possono fungere da fattore di pacificazione, necessario in questo momento. Inoltre, la loro presenza tornerà ad essere determinante nella fase di stabilizzazione, quando, speriamo tutti presto, si abbasserà il livello di scontro”.

“Un ulteriore aggravamento degli eventi, peraltro in parte già in atto, sarebbe però foriero di conseguenze drammatiche per tutti e genererebbe uno scenario che non avrebbe vincitori né vinti, con incalcolabili conseguenze per il Medio Oriente e, forse, per gli equilibri mondiali. Per questo motivo, il Governo continua a lavorare a una soluzione diplomatica che, per quanto difficile, resta l’unica via possibile”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sua informativa al Senato sui recenti attacchi alle basi Unifil in Libano.
“Lo fa – ha aggiunto – con il viaggio, oggi in corso, della presidente del Consiglio in Libano, con le iniziative del ministro degli Esteri Tajani in Israele e Palestina, e con una serie di viaggi, chiamate e contatti, continui, assidui, quotidiani, che io stesso ho fatto, sto facendo e farò in questi giorni e settimane. Non ultima, proprio ieri, la videoconferenza che ho voluto e tenuto coi 16 Paesi Ue che parte dei 50 contributori della missione Unifil”.

“Prendo la parola – ha iniziato il suo intervento Crosetto – per un rapido quanto doveroso punto di situazione sugli eventi che hanno recentemente interessato il personale e le basi della missione Unifil in Libano. Mi permetto una nota personale: per rispetto del Parlamento e del suo ruolo, sono qui, per illustrare l’informativa urgente e ascoltare i vostri interventi, nonostante oggi stia per iniziare un importante vertice dei ministri della Difesa della Nato, a Bruxelles, dove mi recherò appena terminato”.


Bennucci

Sandro Bennucci

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