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Morte di Sinwar: tutti i capi dell'”asse della resistenza” eliminati da Israele

Gaza Nuovo Corridoio

GAZA – L’aveva detto, Benjamin Netanyahu: “Yahya Sinwar è un morto che cammina”. Il raid di oggi, 17 ottobre 2024, a Rafah ha lasciato Hamas senza capo. E indebolita, colpita da Israele in un pesante martellamento che non ha risparmiato neppure gli altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le stesse milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane.

Tra i principali personaggi del cosiddetto ‘asse della resistenza’ eliminati dallo Stato ebraico nell’ultimo anno figura certamente Hassan Nasrallah, storico leader del partito di Dio, ucciso il 27 settembre a Beirut insieme al vice comandante della Forza Quds dei Pasdaran in Libano e ad altri alti ufficiali. Lo segue dopo qualche giorno, a inizio ottobre, quello che sarebbe dovuto essere il suo successore, Hashem Safieddine, in un raid condotto sempre alla periferia meridionale della capitale libanese.

Il 24 settembre è stato eliminato Ibrahim Qubaisi, comandante e figura di spicco della divisione missilistica di Hezbollah, responsabile anche, secondo lo Stato ebraico, dell’attacco nel 2000 in cui furono uccisi e rapiti tre soldati dell’Idf i cui corpi furono restituiti in uno scambio nel 2004. Il 20 settembre era toccato a Ibrahim Aqil, comandante delle operazioni di Hezbollah, esponente del massimo organo militare del gruppo, e ad Ahmed Wahbi, un alto comandante.

Un altro colpo ad Hezbollah è stato inflitto da Israele il 30 luglio, quando in un attacco alla periferia sud di Beirut venne colpito a morte Fuad Shukr, identificato come il braccio destro di Nasrallah. Il 31 luglio era toccato ad Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas all’estero, ucciso da una bomba nella foresteria dei Pasdaran che lo ospitava a Teheran.

Un’operazione attribuita al Mossad che scatenò le ire dell’Iran. Settimane prime, il 13 luglio, era stato eliminato l’inafferrabile Mohammed Deif, sopravvissuto a diversi tentativi di omicidio, primula rossa e numero uno delle Brigate al-Qassam, tra gli architetti del massacro del 7 ottobre; mentre il 3 luglio la stessa sorte era toccata a Mohammed Nasser, responsabile di una parte delle operazioni di Hezbollah alla frontiera.

L’11 giugno la campana era suonata invece per Taleb Abdallah, comandante senior di Hezbollah e responsabile del lancio dei missili anti-tank e dei razzi dal sud-ovest del Libano verso Israele. Il 2 aprile infine, in un raid condotto contro il consolato iraniano di Damasco, aveva perso la vita Mohammad Reza Zahedi, comandante senior della Forza Quds e responsabile del collegamento con Hezbollah.

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